Revisione del catasto: il governo approva le nuove regole, escluso aumento tasse
Redazione 2
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Il governo dopo mesi di preparazione approva la delega fiscale che porterà a un sistema “più efficiente e meno distorsivo”. La materia più delicata riguarda la riforma del catasto: il timore del centrodestra – Lega in testa che non ha votato il testo in Cdm – e dei proprietari di casa rappresentati da Confedilizia, è che una revisione del catasto porti a un aumento delle tasse sul mattone. Su questo si è speso in prima persona Mario Draghi che è stato tassativo ed ha assicurato che nulla cambierà per i cittadini: “Il contribuente medio non si accorgerà di nulla per quanto riguarda il catasto, resterà tutto come prima”. Il governo, almeno per il momento, lo esclude, tanto che Fi ha dato il suo voto “convinto” alla delega. Il testo prevede che i nuovi criteri per la classificazione degli immobili (valori patrimoniali accanto alle rendite, aggiornamento periodico, regole ad hoc per quelli storico-artistici) saranno rilasciati solo a partire dal 1 gennaio 2026 e che in ogni caso non andranno utilizzati “per la determinazione della base imponibile dei tributi”. Ci si concentrerà piuttosto, nella prima fase, sugli strumenti a disposizione di Comuni e Agenzia delle Entrate per l’emersione di immobili e terreni fantasma. Una volta scattata questa nuova fotografia, tra cinque anni, toccherà al governo e alla maggioranza che ci saranno decidere poi se e come utilizzarla.