“Il tampone già a 48 ore rischia di avere una finestra in cui uno potenzialmente se già infettato potrebbe essere diventato positivo, figuriamoci a 72 ore – ha detto l’infettivologo – non dimentichiamoci che il green pass non è stato introdotto per diventare un ‘tamponificio’ in Italia ma perché la gente si andasse a vaccinare, se oggi avere il green pass vuol dire continuare a fare il tampone finisce per non avere piu’ senso il green pass allora ripensiamolo, forse vale la pena anche pensare di eliminarlo”.