“Tuttavia non può gravare sugli imprenditori la responsabilità e il peso economico del controllo del possesso del certificato de parte dei dipendenti. Il problema però ancora più grave riguarda quelle figure professionali “uniche” sulle quali si fonda l’attività specie delle piccole e medie imprese. Mi riferisco agli chef stellati e non, ai maestri artigiani, ai sarti, ai tappezzieri e ai modellatori: se, per disparati motivi, non sono vaccinati e non vogliono farlo, con la sospensione dal lavoro dei no vax l’azienda rischia di dover chiudere, perchè da un giorno all’altro quel ristorante o quell’attività perde in un sol colpo cuoco o artigiano, qualità delle pietanze o dei prodotti e quindi clienti, fatturato e incassi».
“Lo stesso vale per le attività nel mondo dell’artigianato: nella nostra regione ci sono 70mila imprese nel mondo della moda, delle calzature e della pelletteria. Quasi 20mila lamentano un analogo problema. Come si risolve? Non è possibile pensare che per un volere normativo o per una volontà altrui tali attività rischiano seriamente di chiudere. Gli imprenditori devono ovviamente provare a persuadere i propri dipendenti a sottoporsi al vaccino, ma non possono obbligarli e né possono pagare le conseguenze economiche di queste difficoltà. Almeno per 5mila attività il rischio è alto».
Confesercenti Campania lancia l’allarme e spinge per trovare soluzioni adeguate: «Chiediamo che tra l’obbligo del Green Pass, il decreto e le ragioni di chi non intende vaccinarsi debba esserci una riflessione più profonda. Riteniamo – sottolinea Vincenzo Schiavo – che le imprese non possano pagare lo scotto, per l’ennesima volta e anche in questo periodo, degli effetti negativi della pandemia”.
“Lo Stato metta in condizione i lavoratori di fare le proprie scelte, ma anche le imprese di non subire l’ennesimo contraccolpo economico. Un conto è sostituire un cameriere, per esempio e con il rispetto dovuto, un conto un artigiano che ha una specializzazione unica. Occorre trovare un punto di equilibrio tra l’importanza primaria di garantire la salute del dipendente e dei suoi colleghi e le necessità di una azienda di non subire contrazione di fatturato e di incassi senza avere alcune responsabilità. Confesercenti- conclude il presidente della sezione Campania e delegato per le politiche del Mezzogiorno – chiede altresì di avviare un tavolo per trovare la soluzione adeguata che non gravi economicamente sulle imprese già in ginocchio a causa della pandemia».