Cofinanziato per l’Italia dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, dall’Agenzia Nazionale per il Cinema della Macedonia del Nord, sostenuto dall’OSCE e dall’Ambasciata d’Italia a Skopje, il festival è stato organizzato da Giffoni con l’associazione Planet M.
Occhi incollati allo schermo, idee e riflessioni raccontate con naturalezza e grande emozione. Per sei giorni i juror hanno riscoperto la dimensione sociale del cinema perché in sala ci si abbandona, si è più veri, si piange e si ride in compagnia di chi è a poche poltrone di distanza. Al cinema si è in un non-luogo capace di aprire mille porte e possibilità. Un’arte che ci fa scoprire noi stessi e gli altri con una chiarezza spiazzante.
«Da Skopje sono ripartite le attività di Giffoni all’estero: era un segno doveroso che abbiamo voluto dare con convinzione e che presto ci porterà ovunque verrà richiesta la nostra esperienza – spiega Jacopo Gubitosi, direttore generale di Giffoni – In Macedonia del Nord è grande l’affetto che ci è stato dimostrato: penso all’ottimo lavoro svolto da Darko Basheski, direttore del festival macedone e Dea Krstevska, program director. La sfida, iniziata nove anni fa, oggi è una realtà consolidata che poggia sull’energia dei ragazzi e sulla loro voglia di futuro. In particolar modo desidero ringraziare l’ambasciatore italiano a Skopje, Andrea Silvestri, un uomo dalla sensibilità e la visione straordinaria che ha seguito con interesse e partecipazione questa edizione. Sostenere questo appuntamento era necessario e ce l’hanno dimostrato i nostri juror con la loro passione, curiosità ed energia».
La geometria del festival ha seguito quella già tracciata da #Giffoni50Plus: alla giuria in presenza composta da 180 giovani suddivisi in tre categorie – juniors (dai 10 ai 14 anni), cadets (dai 14 ai 16 anni) e seniors (dai 16 ai 19 anni) – si sono uniti gli hub macedoni ed esteri in collegamento che hanno partecipato a proiezioni, dibattiti e workshop. Quest’attività è stata organizzata con il supporto della Missione OSCE a Skopje, sostenuta con i fondi del programma “Building bridges” per l’inclusione e la collaborazione tra istituti scolastici.
«É stato fantastico ritornare in sala dopo questo lungo periodo – afferma Darko Basheski, direttore di Giffoni Macedonia – tornare a vivere l’entusiasmo dei ragazzi, i loro occhi sorridenti, le loro lacrime durante e, soprattutto, alla fine del festival ci hanno fatto capire, ancora una volta, che Giffoni supera gli ostacoli e le difficoltà e rimane un punto di riferimento unico per i giovani che vogliono incontrarsi, confrontarsi e imparare. La ripresa di quest’anno ha significato un passo importante verso la prossima edizione, che ci auguriamo possa tornare a splendere con ancora più ragazzi in presenza, ancora più attività, ospiti internazionali e altre iniziative durante tutto l’anno: una grande festa per il nostro decimo compleanno!».
Grande spazio hanno avuto le produzioni italiane, con una rassegna di short-movie totalmente dedicata al cinema italiano. Tre i lungometraggi vincitori di questa edizione: SPACE BOY diretto da Olivier Pairoux; VACARME di Neegan Trudel e ON THE EDGE di Eduard Bordukov. Mentre per la sezione cortometraggi hanno trionfato: l’italiano MI PIACE SPIDER-MAN, E ALLORA? del regista Federico Mikali; FIRST LINE di Katya Bugrova e First-Time Sex Rules di Polina Kondrateva. Mentre LIVING SEA di Emma Poposka, che vive a Hong Kong, è stato eletto miglior film realizzato da uno studente.
«Siamo felici di fare parte della grande famiglia Giffoni e di trasmettere anche in questa parte del mondo i suoi valori – dice Dea Krstevska, program director del festival – nel nostro piccolo ci stiamo riuscendo: ne sono la prova i tanti ragazzi che, passati attraverso l’esperienza e la formazioni di Giffoni, decidono di intraprendere un percorso professionale nel campo dell’audiovisivo, alcuni di loro sono stati ospiti nelle nostre masterclass per raccontarsi e incoraggiare i loro coetanei a non aver paura di esprimersi e di mettersi alla prova. Questa edizione si è svolta nel segno della responsabilità, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza, con numeri ridotti e molte restrizioni, ma l’entusiasmo c’è stato tutto. Giffoni è anche questo: un luogo dove i ragazzi possano sentirsi sicuri e liberi nello stesso tempo. Liberi di essere come sono, o come vorrebbero essere, senza essere giudicati. Un luogo dove i ragazzi crescono e si formano per diventare adulti responsabili, che con le loro idee, la loro creatività e il pensiero critico saranno capaci di migliorare il mondo».