ZONA F – Le aree più fredde rientrano nella zona F: quella delle Alpi, di Belluno e di Trento. Per questo motivo non sono previste limitazioni né di orario né di tempo. Il riscaldamento può essere acceso in qualunque momento e per tutto il tempo necessario
ZONA E – I riscaldamenti si accenderanno per un massimo di 14 ore al giorno dal 15 ottobre al 15 aprile nella zona E. Sono incluse le province di Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli e Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini e Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza
ZONA D – Un paio di settimane dopo tocca ai residenti in zona D. Dal primo novembre al 15 aprile, fino a 12 ore al giorno, potranno accendere i riscaldamenti le province di Avellino, Ancona, Ascoli Piceno, Caltanissetta, Chieti, Forlì, Firenze, Genova, Grosseto, Isernia, Livorno e Lucca. Comprende inoltre Macerata, Massa Carrara, Foggia, Matera, Nuoro, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Pescara, Roma, Siena, Terni, Teramo, Vibo Valentia e Viterbo
ZONA C – La zona C potrà accendere i termosifoni dal 15 novembre fino al 31 marzo, e non per più di 10 ore al giorno. Ne fanno parte l’area adriatica settentrionale e le province di Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto.