Avevamo infatti ottenuto che la Regione Campania riconfigurasse i tetti di spesa, per rimediare all’ennesimo blocco dell’assistenza.
E, a seguito dell’approvazione della mia proposta, erano stati resi disponibili per la Campania circa 80 milioni di euro da impiegare sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. Eppure, dopo soli due mesi, siamo di nuovo al punto di partenza. Il budget integrativo per i centri convenzionati è di nuovo prossimo ad esaurirsi e i cittadini resteranno privi di assistenza fino alla fine dell’anno”. Lo denuncia la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e capogruppo regionale M5S Valeria Ciarambino, che sulla questione ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale della Campania.
“A ciò si aggiunga una situazione altrettanto grave che riguarda l’ambito riabilitativo, con l’interruzione delle cure per disabili gravi in età evolutiva, bimbi neurolesi o autistici, per i quali i risultati delle cure effettuate nei centri convenzionati rischiano di essere vanificati dall’improvvisa interruzione di terapie, che necessitano assolutamente di continuità. E ancora una volta ci chiediamo come sia possibile che un centro che prende in cura un bimbo disabile, magari dopo anni di attesa, esaurisca il tetto di spesa che era stato autorizzato e contabilizzato per l’intero percorso di terapia.
Eppure la Regione, anziché potenziare l’offerta tra pubblico e privato, si appresta oggi ad aumentare il costo unitario delle tariffe, erogando cospicui fondi ai monopolisti della riabilitazione in Campania. Denaro di cui purtroppo gioveranno né i pazienti né i dipendenti, ma unicamente gli imprenditori privati.
Noi chiediamo, invece, che le risorse siano investite nel potenziamento dell’offerta pubblica, così che alcuni settori, a partire dalla riabilitazione, non siano più esclusivo appannaggio del privato. E affinché la sanità pubblica, con l’integrazione del privato, sia in grado di garantire l’assistenza sanitaria per l’intero anno. Una battaglia che continueremo a portare avanti finché ai cittadini della Campania non sarà garantito il diritto alla salute e a un’adeguata assistenza”