Lo fa alla vigilia di un venerdì che si annuncia di disagi e proteste, con minacce di blocchi e manifestazioni. I dati gli dicono che l’effetto di spinta ai vaccini c’è e che imprese e lavoratori si sono preparati al “black Friday” dell’obbligo.
E cosi’ il premier dice no a quella gratuità dei tamponi che vanificherebbe l’effetto di spinta alle vaccinazioni.
Ma concede in extremis un’apertura concreta, ai datori di lavoro che decidano di sostenere le spese dei tamponi per gli ‘irriducibili’: di fronte alla richiesta dei sindacati, risponde che valuterà ulteriori detrazioni rispetto al credito d’imposta al 30% ora a disposizione delle aziende. La misura, che non dovrebbe arrivare in Cdm domani, non potrà però coprire l’intero costo del tampone, perché il governo non intende farsi carico di questa spesa per chi sceglie il no al vaccino.