La ricerca, pubblicata sull’Italian Journal of Pediatrics, è stata condotta da Mauro Calvani, primario della Uoc Pediatria, e dai suoi collaboratori per capire quali sono le occasioni più frequenti nelle quali i bambini si ammalano di Covid-19 e il loro ruolo nella trasmissione dell’infezione in famiglia.
Ebbene “utilizzando la cospicua casistica del ‘walk-in’ pediatrico aperto lo scorso anno, durante la seconda ondata della epidemia (circa 3.000 bambini)”, sottolinea il San Camillo, gli autori hanno evidenziato “come in seguito a una sospetta esposizione a un soggetto malato, l’infezione viene contratta dai bambini meno frequentemente a scuola che a casa”.
con i numeri ci dici quello che vuoi… studiate logica e statistica.. Esempio: Abbiamo 10 persone totali. 3 affette da virus, e 7 no.
Ora abbiamo due enti diversi che effettuano testi random su 3 di queste persone.
Un ente effettua il test su tutti e 3 i positivi, e uno sul 3 dei 7 non positivi.
Sullo stesso campione di persone ci sara un ente che urlera lockdown, sono tutti infetti.
E uno che dira, anche qualora ci fossero questi 3 infetti che tu dici di aver trovato, ce ne sono 7 non infetti. Quindi la casualita dei test, non puo dire con nessuna certezza se cio che riporta il giornale sia un dato vero o un dato casuale.
Ci vorrebbe la prova del ni-quadrato, ma bla bla no vax complottista