Dalla revisione del reddito di cittadinanza, alla riforma degli ammortizzatori sociali e a quella del fisco col taglio del cuneo fiscale: ecco le misure su cui si lavora a Palazzo Chigi
Sul reddito di cittadinanza, uno dei nodi è il meccanismo per la ricerca del lavoro, cioè come fare in modo che la misura impegni tutti i destinatari a trovare un impiego. Il gruppo di esperti guidato dalla sociologa Chiara Saraceno consegnerà il suo rapporto a fine mese
Fra i suggerimenti, ci sarebbe quello per una revisione dei requisiti (come le competenze o la distanza da casa) che determinano la congruità dell’offerta di lavoro a chi percepisce il reddito, in modo da arginare la possibilità di rifiutarla
E poi altre indicazioni: potenziare i progetti utili alla collettività che il Comune di residenza “offre” a chi percepisce il reddito ed eliminare gli scogli che adesso si trovano di fronte alle famiglie numerose e con minori che intendono accedere al sussidio
Sull’investimento in Manovra di certo adesso ci sono solo i 200 milioni inseriti nel decreto fisco per arrivare fino al 31 dicembre
Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sta progettando una riforma degli ammortizzatori sociali, con una serie di interventi, come l’estensione delle protezioni ai lavoratori autonomi, in modo da superare o estendere il concetto della Cig
Per la riforma degli ammortizzatori sociali con le ipotesi di Orlando servirebbero però circa 8 miliardi. Ma per il momento a disposizione ce ne sarebbero più o meno la metà
Intanto Lega, Iv e FI mirano al taglio dell’Irpef, nella riforma fiscale, per la quale sarebbero disponibili più o meno 6 miliardi, ma ne servirebbero di più. Pure il Pd punta a ridurre le tasse sul lavoro, anche per garantire più potere di acquisto ai dipendenti, e su questo ci sarebbe stata una certa convergenza con Confindustria, nell’incontro avvenuto al Nazareno
Uno strumento per reperire risorse potrebbe essere la rivisitazione del cashback, per il momento sospeso ma non ancora cancellato: è un’altra delle misure simbolo del governo Conte che il Movimento 5 stelle cerca di salvaguardare
Il governo sta anche lavorando per definire le sorti di Quota 100, in scadenza a fine anno. Una delle ipotesi è quella di sostituirla con l’Ape contributiva. In pratica, come proposto del presidente dell’Inps Pasquale Tridico, le persone di 63 o 64 anni potrebbero accedere alla quota contributiva maturata alla data della richiesta, per poi avere la pensione completa al raggiungimento dell’età di anzianità