Secondo Brusaferro, più realisticamente, “gli obiettivi sono altri: ridurre il più possibile la circolazione del virus ed i contagi e contenere al minino ricoveri e morti”, ha detto ancora. “Questo implica avere una massiccia copertura vaccinale della popolazione e garantirne la durata nel tempo”, ha poi continuato, confermando come “in questa prospettiva, la terza dose potrebbe essere raccomandata” per tutti.
Gli studi e le esperienze in corso, ha sottolineato, “ci stanno consentendo di valutare l’andamento della protezione immunitaria nelle diverse fasce di popolazione, comprese quelle più giovani e senza patologie”, ma, ha riferito ancora, “la cosa migliore sarebbe vaccinare tutti senza imposizioni ma facendo acquisire la consapevolezza che i vaccini sono sicuri ed efficaci”.
Intanto, proprio grazie al Green pass, “ultimamente sta aumentando il numero di italiani che si è fatto somministrare la prima dose, il che fa ben sperare”, ha aggiunto Brusaferro.
“L’importante è raggiungere livelli di copertura elevati. Poi è chiaro che bisognerà fare la scelta migliore per il Paese, perché se da un lato c’è il diritto di scelta delle persone, dall’altro c’è il dovere di mettere in sicurezza la collettività e in particolare le persone più fragili riducendo la circolazione del virus”, ha spiegato.