Nella documentazione (inviata anche a Corte d’appello, alla commissione elettorale e al prefetto) si contestano i numeri indicati nei verbali e ritenuti diversi rispetto a quanto emerso dalla volontà popolare.
Ma è sui voti alle liste che ci sono altri dubbi poiché «sono stati evidenziati un numero superiore di voti espressi rispetto ai votanti nelle relative sezioni». Per i ricorrenti, inoltre, appare «fuori dall’ordinario anche l’eccessivo numero di schede annullate (circa 2048), specialmente nelle sezioni dove presidenti e scrutatori sono stati sostituiti dai supplenti».
Di qui la richiesta alla commissione elettorale di accelerare le operazioni di verifica per far insediare rapidamente il consiglio comunale, e anche che la Corte d’appello acquisisca gli atti ufficiali redatti finora per i controlli.
Allo stesso tempo, si chiede al prefetto di “nominare una commissione d’accesso per la piena conoscibilità e trasparenza dell’attività della pubblica amministrazione”.
Alla procura, invece, i ricorrenti demandano l’accertamento di eventuali reati commessi durante lo spoglio e lo scrutinio.