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L’Avvocato Sarno: “Difendo Zoccola perché sono contro questo Sistema Salerno”

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“Sei tu che lo hai detto”. Con queste parole l’avvocato Michele Sarno replica alla domanda su Vittorio Zoccola se, dopo 15 ore di interrogatorio, da accusato è diventato accusatore. Nei giorni scorsi, infatti, il ras delle cooperative sociali è stato nuovamente ascoltato dai magistrati e, anche in questo caso, l’interrogatorio è stato secretato, ragion per cui il legale è costretto a non rivelare nulla di quanto emerso. Lo scrive Le Cronache nella sua edizione odierna consultabile on line.

“Credo sia sotto gli occhi di tutti, ci sono 15 ore di interrogatorio secretati ed è evidente che, in questo momento storico, per un atto di correttezza professionale, non posso parlare di nulla. Se si parla per 15 ore e gli atti sono secretati, fatevi una domanda e datevi una risposta”, ha dichiarato Sarno anticipando che, nei prossimi giorni, depositerà un’istanza di gradazione della misura cautelare nei confronti del suo assistito, chiedendo – in parole semplici – gli arresti domiciliari.

Sarno, consigliere d’opposizione, ribadisce la sua posizione: “Un uomo va avanti per la sua strada, con i propri valori: io dai palchi ero l’unico a denunciare certe situazioni, l’unico ad aver detto determinate cose. Oggi c’è questa indagine e tutti parlano ma consentitemi di dire che sono contento che all’inizio ero solo e oggi siamo in tanti, mi auguro saremo sempre di più perché credo che questa città, ad un certo punto, debba riprendere sé stessa e mostrarsi per la grande città che è”, ha infatti ribadito, difendendosi dalle accuse di chi parla di incompatibilità: “Il mio assistito ha parlato per 15 ore, cosa significa difendere il sistema? Parlate solo dopo aver letto gli atti così potrete stabilire voi se la mia posizione è incompatibile o meno. Questa è una persona che difendevo già da cinque anni, al netto di tutto sono andato oltre e vi ho detto che sotto il profilo etico, morale e politico, la sua difesa non è incompatibile con il mio percorso politico”.

L’avvocato e consigliere di Fratelli d’Italia si schiera poi dalla parte dei dipendenti delle cooperative sociali che, da giorni, protestano sotto la sede di Palazzo di Città: “Io credo che la città si debba interrogare su una cosa: i lavoratori non vanno lasciati soli, queste persone meritano il nostro sostegno a 360 gradi, anche al netto degli accertamenti e della verità; questi operai devono essere difesi, l’ho sempre fatto e lo farò – ha aggiunto – La prima cosa che mi interessa è creare le condizioni per un recupero di queste persone perché l’inchiesta deve andare avanti, la magistratura deve fare il suo percorso ma bisogna tutelare i lavoratori.

La politica non è fatta di nemici, non esiste maggioranza e opposizione, tutte le persone devono unire le forze per risolvere questo problema”. E a proposito della decisione di interdire l’accesso al Comune ai giornalisti, l’ex candidato sindaco non usa mezzi termini: “Credo che il Comune abbia perso un’altra occasione, perché voi siete qua fuori. Il Comune deve essere la casa di tutti, aperta a tutti i cittadini che possono anche protestare rispetto a chi li rappresenta, come giusto che sia – ha detto infine –

Questa chiusura non mi piace, vedere dei cittadini che sono qui, che fanno una protesta legittima nel merito della quale non voglio entrare perché non voglio apparire come il politico di turno che mette il cappello sui bisogni delle persone ma oggettivamente la mia città si confronta ed è su questo che bisognerebbe porsi qualche domanda”.

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