“Terza dose a tutti se non vogliamo finire come in Gran Bretagna”. Lo ha detto il direttore del dipartimento di Microbiologia presso l’Università di Padova, intervenendo nel corso di un dibattito televisivo. Esiste, ha aggiunto, “un’esigenza di sanità pubblica perché la maggior parte delle persone dopo 6 mesi dalla seconda dose diventa molto più suscettibile a trasmettere la malattia e in alcuni casi anche ad ammalarsi”. Per questo, “la terza dose deve essere contemplata come un vero e proprio programma di sanità pubblica a lungo termine”