L’attività investigativa, coordinata dalla Procura Distrettuale di Salerno, ha consentito di accertare mediante verifiche documentali incrociate, servizi di osservazione, perquisizioni ed intercettazioni telefoniche, un vasto traffico di rifiuti, organizzato dai responsabili di un noto impianto di recupero sedente nel Comune di Pagani (SA) che, grazie al supporto di indagati facenti capo a società di intermediazione e trasporto, ha inviato illecitamente presso ulteriori siti ubicati nelle regioni Campania, Calabria e Veneto.
I rifiuti speciali, illecitamente gestiti per oltre 2.600 tonnellate, erano provenienti da 105 impianti industriali della Campania, e principalmente costituiti da imballaggi plastici di scarto delle industrie conciarie e da sacchi asettici in poliaccoppiato (cosiddetto argentato) provenienti da locali industrie conserviere.
“Serve la tolleranza zero a tutti i livelli. Chi inquina e devasta il territorio, chi realizza traffici illeciti, chi si arricchisce sull’emergenza rifiuti deve essere colpito con il massimo della durezza” dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.