«Il territorio che dovrebbe essere valorizzato anche in considerazione delle enormi opportunità contenute nella riforma della sanità distrettuale nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, viene smembrato non per miglioramento dei servizi, ma solo per mero calcolo economico. In sfregio a corrette relazioni sindacali il direttore del dipartimento. Giulio Corrivetti, ha deciso di dare uno schiaffo a lavoratori, utenti e organizzazioni sindacali non rispettando gli accordi sottoscritti, mostrando una inadeguata e scarsa capacità a gestire il confronto, per il quale si è sottratto lasciando le disamine del negoziato ai dirigenti periferici che lo hanno sostituito».
«I punti che si dovevano discutere – puntualizzano i segretari – riguardavano elaborazione di una carta dei servizi, predisposizione del pagamento della indennità di premialità Covid per tutte le unità operative di salute mentale, rivisitazione degli impianti regolamentari del 2019 per verificarne l’osservanza, regolamentazione interna per interventi di trasporto di utenti, attivazione di posti letto previsti dal piano di programmazione aziendale, riorganizzazione e ristrutturazione dei servizi psichiatrici territoriali sulle 24 ore, definizione della dotazione organica dipartimentale di tutte le strutture centrali e periferiche, istituzione di posti letto, adeguamento degli organici con personale socio assistenziale e tecnico amministrativo, definizione del protocollo sulla contenzione, definizione del protocollo del Long Active, rideterminazione della quota di reperibilità notturna e festiva, definizione di una progettualità aziendale con relativo utilizzo delle risorse aggiuntive regionali finalizzate alla riduzione delle liste d’attesa, regolamentazione interna sulle modalità di timbrature in entrata ed uscita per le chiamate in reperibilità, creazione di una commissione di verifica e di controllo delle attività delle cooperative a cui sono state esternalizzate ad integrazione di particolari attività di servizi, modalità operative e dotazioni organiche, rispetto delle norme contrattuali nell’affidamento di funzioni, verifica immediata dello stato di tutte le strutture, istituzione di posti letto Covid a Scafati, istituzione di un servizio delle professioni sanitarie a livello dipartimentale e articolazioni periferiche, informazione del numero dei posti letto attivati per ogni singolo presidio, informazione del budget complessivo assegnato al dipartimento relativo agli anni 2019/2020/2021, verifica dell’andamento del lavoro straordinario e sua ripartizione ad ogni singola struttura e servizio.
«Purtroppo il capo del dipartimento – concludono – ha preferito rompere gli indugi e ha lanciato il guanto di sfida. Nel dichiarare lo stato di agitazione si comunica una prima assemblea presso la sede dell’Asl Salerno il 29 ottobre alle 9, nell’ambito del rispetto delle regole del distanziamento e della tutela di tutti i partecipanti, per comunicare gli aspetti e le materie della vertenza in atto. Si andrà sicuramente allo sciopero poiché è scoppiata la pazzia nella psichiatrica dell’Asl Salerno».