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Ipotesi proroga dello stato di emergenza: cos’è e cosa comporta

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Lo stato d’emergenza in Italia arriva fino al 31 dicembre 2021. Il Governo, però, starebbe lavorando per un’ulteriore proroga fino a marzo 2022. Il prolungamento potrebbe essere disposto con un emendamento a un altro provvedimento o con un decreto ad hoc

La proroga deve essere emanata entro la fine di novembre. Altra ipotesi è anche il prolungamento dell’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro fino alla fine di giugno. L’estensione fino all’inizio dell’estate ha l’obiettivo di sostenere la seconda fase della campagna vaccinale e raggiungere il prima possibile il 90% della popolazione vaccinata

DI PROROGA IN PROROGA – Lo stato d’emergenza per contrastare la pandemia di Covid-19 è stato introdotto in Italia, per la prima volta, dal Consiglio dei ministri dal governo dell’allora premier Giuseppe Conte il 31 gennaio 2020. L’ultima proroga, in scadenza alla fine dell’anno, è quella contenuta nel decreto del 15 ottobre che ha imposto l’obbligo di Green pass sul posto di lavoro

QUANTO PUÒ DURARE – Secondo la legge, attualmente lo stato d’emergenza può essere prorogato fino a massimo il 31 gennaio 2022. Questa condizione, come previsto dall’articolo 24 del decreto legislativo 1/2008, non può infatti superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi

QUANDO SI CHIUDE – Allo scadere dello stato d’emergenza, se non sono necessarie o possibili ulteriori proroghe, viene emanata un’ordinanza “di chiusura”, che disciplina e regola il subentro dell’amministrazione competente in via ordinaria e quindi il ritorno alla normalità. Questo non significa però che non si possa chiudere lo stato d’emergenza per Covid e aprirne subito un altro con un’altra motivazione

A COSA SERVE – Lo stato d’emergenza attribuisce al governo e alla Protezione civile dei “poteri straordinari” o “speciali”. Per l’attuazione degli interventi si provvede in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico. Vengono inoltre snellite le procedure di approvazione di leggi e decreti

GLI STANZIAMENTI – Con la delibera dello stato d’emergenza, il Cdm stanzia una somma iniziale per realizzare i primi interventi necessari. Per lo stanziamento di altre risorse si dovrà passare per un’ulteriore delibera, che dovrà tenere conto di una ricognizione realizzata dai commissari delegati su quanto sia utile per affrontare l’emergenza

LO STATO D’EMERGENZA COL COVID – Da quando si è entrati in stato d’emergenza per l’emergenza Covid sono state disposte misure come le zone rosse, l’obbligo delle mascherine all’aperto (poi decaduto il 28 giugno 2021), il distanziamento sociale. Tra gli altri provvedimenti, inoltre, è stato incentivato il ricorso allo smart working per le aziende

I DPCM – Con lo stato d’emergenza nazionale, il governo, inoltre, può ricorrere ai Dpcm, decreti del presidente del Consiglio dei ministri, che non passano attraverso l’approvazione parlamentare. Anche se l’esecutivo guidato da Mario Draghi, diversamente dal precedente guidato da Giuseppe Conte, ha preferito intervenire attraverso decreti legge, soggetti alla conversione in legge del Parlamento

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