Come riporta Adnkronos, Pregliasco sostiene, infatti, che il cosiddetto “modello Austria”, con restrizioni riservate ai non vaccinati, sia una “soluzione possibile perché il rischio di infezione nei contatti tra non vaccinati o tra vaccinati e non vaccinati è superiore”.
“Non essendoci un manuale di gestione bisogna fare riferimento ad esempi e soluzioni varie”, ha dichiarato il virologo, per poi ribadire che “ogni contatto interumano è a rischio, ma il contatto con soggetti non vaccinati fa sicuramente salire la probabilità di aumentare la diffusione del contagio”. E del resto se un provvedimento del genere dovesse essere adottato, “tutelerebbe anche gli stessi non vaccinati, più vulnerabili a un’infezione grave in caso di alta circolazione virale”, ha concluso Pregliasco.