A Napoli scoperti 2.441 irregolari
Nel Napoletano il blitz ha permesso di individuare 2.441 percettori irregolari. Nel lungo elenco figurano truffatori di anziani, scippatori, pusher, contrabbandieri di sigarette, e lavoratori “in nero” (un carrozziere, un barista, una commessa). C’è un finto spazzino il quale, armato di scopa, rapinava le sue vittime la mattina presto mentre si recavano al lavoro. Ci sono anche 75 individui con precedenti che sono risultati imparentati con note famiglie malavitose napoletane (Tolomelli, D’Amico, Sorianiello, Puccinelli, Giuliano e Giannelli).
Tra i beneficiari anche la moglie di un boss
A percepire il sussidio, in modo indiretto poiché era intestato alla moglie convivente, c’era anche il boss Fausto Frizziero, ai domiciliari per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e reati connessi allo spaccio di droga. Frizziero è ritenuto un elemento di vertice dell’omonimo clan che fa affari illegali tra i quartieri Chiaia e Posillipo di Napoli.
Ma tra i ‘furbetti’ dalla fedina penale nera ci sono anche cinque persone legate agli Amato-Pagano, gli scissionisti di Secondigliano, alcuni ritenuti appartenenti al clan Cifrone, alla famiglia malavitosa dei Balzano. Dieci sono affiliati al clan Grimaldi/Vanella Grassi.
In provincia di Napoli, invece, sono 25 le figure di spicco della criminalità organizzata locale che rientrano nel novero dei percettori illeciti: si tratta di familiari di affiliati ai clan Nuvoletta, Orlando, Polverino, Amato-Pagano e De Rosa-Pianese. C’è la moglie di un affiliato al clan “Polverino”, la moglie del nipote del capo clan della stessa organizzazione mafiosa.
La madre di un affiliato agli “Amato Pagano” e il fratello di un esponente dei Nuvoletta. Anche il figlio di uno degli elementi di spicco del clan “Nuvoletta” è riuscito ad ottenere 6.500 euro. E così la nipote di un elemento apicale del clan “Orlando”, ora detenuto: lei ha intascato oltre 19mila euro.
Scoperto un 46enne che si era finto bulgaro
C’è anche chi, per assicurarsi il reddito di cittadinanza, ha presentato in un ufficio postale di Castellammare di Stabia (Napoli) una carta di identità bulgara, evidentemente falsa, e ha pure simulato l’accento straniero che, però, di balcanico aveva ben poco. L’uomo, un 46enne già noto alle forze dell’ordine, è stato smascherato e al posto dei soldi i carabinieri della locale Sezione Radiomobile gli hanno notificato un ordine di arresto.
A Cardito un 41enne riceveva il reddito malgrado fosse ai domiciliari
Tra i casi “eclatanti” anche quello di un 41enne di Cardito (Napoli) che dal 7 aprile 2020 ha percepito puntualmente ogni mese il reddito malgrado fosse agli arresti domiciliari. Ora ne dovrà rispondere penalmente. Il sussidio gli è stato revocato e, oltre alla misura dei domiciliari, avrà pendente anche una denuncia per truffa aggravata ai danni dello Stato.
Chi si inventava parenti e chi figurava in più famiglie
A Collepasso (Lecce) una persona ha dichiarato la presenza nel proprio nucleo familiare di sei minori stranieri mai censiti in quel comune, senza avere con gli stessi alcun vincolo di parentela e con l’indicazione dei dati anagrafici priva del luogo di nascita e della nazionalità. Nello stesso Comune pugliese una coppia ha inserito nel proprio nucleo familiare la presenza di altri familiari, in realtà residenti in Germania.
A Napoli si registra il caso curioso di un uomo del quartiere Stella, presente in due distinti nuclei familiari che avevano ambedue chiesto e ottenuto il beneficio. In provincia di Caserta un soggetto ha falsamente dichiarato di far parte di un nucleo familiare composto da più persone, di fatto invece inesistente.