A tenere l’Italia ancora in zona Bianca sono i dati legati ai ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Grazie ai vaccini, infatti, l’aumento dei contagi non sta avendo effetti di rilievo sui ricoveri, che restano tendenzialmente bassi. Ciò detto è evidente che se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente e se non dovesse invertirsi la tendenza una o più Regioni potrebbero passare in zona Gialla entro la prima metà del mese di dicembre.
Le Regioni che rischiano il passaggio in zona Gialla
La Regione più vicina alla zona Gialla ad inizio novembre è sicuramente il Friuli Venezia Giulia, diventato in qualche modo il centro delle proteste dei no Green Pass. Le manifestazioni contro l’estensione dell’obbligo della certificazione verde a lavoro vanno avanti dalla metà del mese di ottobre. E si tratta di manifestazioni che spesso si svolgono senza osservare le dovute precauzioni come ad esempio indossare la mascherina in luoghi affollati e osservare il distanziamento di un metro tra le persone.
Rischia la zona Gialla anche la Provincia Autonoma di Bolzano, dove i nuovi casi sono sopra la soglia di allarme, i ricoveri in area medica superano il 10% ma fortunatamente il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è largamente sotto la soglia limite.
Rischia meno ma non lascia tranquilli la Calabria, dove l’incidenza sopra la soglia dei 50 casi ogni 100.000 abitanti e dove il tasso di occupazione dei posti letto in area medica si attesta intorno al 10%. Anche qui i ricoveri in terapia intensiva sono largamente sotto la soglia di rischio.
I parametri per il passaggio dalla zona Bianca alla zona Gialla
Ricordiamo quelli che sono le condizioni che determinano il passaggio dalla zona Bianca alla zona Gialla:
- incidenza settimanale dei casi superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti
- tasso di occupazione in area medica superiore al 15%
- tasso di occupazione in terapia intensiva superiore al 10%
Fonte: newsmondo.it