Da qualche ora, invece, è polemica per il ‘press-pass’, il badge voluto dalla Giunta comunale per consentire l’ingresso della stampa in Comune.
Il provvedimento è stato varato lo scorso 5 novembre dalla Giunta ed è contenuto all’interno del disciplinare di accesso al Palazzo di Città. Il regolamento, si legge in una nota diffusa dall’ex magistrato e neo assessore alla Trasparenza e alla Sicurezza, Claudio Tringali, ha l’obiettivo “di elevare i livelli di sicurezza e realizzare un ordinato afflusso agli uffici amministrativi e alle sedi della politica”. Giornalisti, fotoreporter ed operatori televisivi, per accedere al Comune, dovranno dunque prima essere identificati, dopodiché riceveranno un badge. Ma all’interno del disciplinare si precisa che l’ingresso “è comunque sempre subordinato al previo appuntamento, fatta eccezione per le sedute di Consiglio comunale, le conferenze stampa e le manifestazioni pubbliche”.
Eventuali violazioni saranno punite con una sanzione amministrativa che va dai 25 ai 500 euro.
Per l’Amministrazione comunale con l’approvazione del disciplinare si è voluto “ricercare un equilibrato e ragionevole contemperamento tra le esigenze di sicurezza da un lato e quelle della libertà di informazione dall’altro, valori entrambi di rango costituzionale meritevoli di equa tutela”. Ma le regole stabilite dal Comune non hanno trovato la condivisione dell’Ordine dei Giornalisti della Campania che già in precedenza aveva denunciato la scelta – adottata nei giorni successivi all’inchiesta giudiziaria che ha travolto il Comune – di negare l’ingresso dei giornalisti all’interno del Palazzo di Città. “L’Ordine dei giornalisti della Campania denuncia il regolamento medievale e anticostituzionale emanato dal Comune che, nel mezzo di un’inchiesta giudiziaria che coinvolge l’Amministrazione, consente l’accesso ai giornalisti solo su appuntamento e con badge con multe di 500 auro per chi non rispetta la normativa”.
“Una disposizione – si sottolinea – che cancella la libertà di informazione e che contrasteremo con ogni azione, anche legale, a tutela dei giornalisti salernitani”. (ANSA).
Sindaco ridicolo, interviste per appuntamento, si dimentica che è un dipendente dei cittadini, manco in Corea del nord
Ma scherziamo? Praticamente “su appuntamento” è traducibile in “pre-accordati”, è ovvio diamine! E’ un altra presa in giro!
Un appello ai magistrati..
Fate presto ed andate avanti a carrarmato……
Liberateci!!!!