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Il trionfo della stupidità (di Giuseppe Fauceglia)

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Ho avuto modo di divertirmi leggendo un libro di Bertrand Russel, dal titolo “Il trionfo della stupidità. Saggi americani 1931-1935”, pubblicato qualche tempo fa in Italia dal PMLibri, e che raccoglie gli scritti del filosofo sul “New York American”.

Non intendo  affatto valorizzare in questa mia riflessione il termine “stupidità” (sia pure utilizzato nella sua valenza anglosassone), quanto il “trionfo”, cui aggiungerei la specificazione “della “inutilità” o “del pericolo”.

Non riesco a comprendere, infatti, quali siano state le ragioni vere che hanno indotto la precedente amministrazione comunale (che poi altro non sarebbe, senza soluzione di continuità, se non l’antecedente temporale dell’attuale) ad organizzare quella splendida iniziativa culturale denominata “Le Luci di artista”.

E’ noto ai salernitani che a dicembre e nelle festività di Natale la città è invasa da migliaia di turisti, la stragrande maggioranza dotata di bagaglio a mano con panino e coca-cola, niente affatto interessata a visitare i  musei e le chiese, e men che mai a “spendere” in compere varie, se non impegnando qualche spicciolo per una tazza di caffè.

Amministratori attenti alla salvaguardia della salute pubblica, piuttosto che alla propaganda, avrebbero dovuto tenere in debito conto che con l’approssimarsi della stagione invernale vi è il serio pericolo di un incremento dei contagi da Covid19 (solo mercoledì scorso erano 106 i nuovi positivi in provincia di Salerno).

Naturalmente, non si ignora il “poderoso” dispositivo di sicurezza che il Comune ha predisposto: controllo del Green pass dei visitatori che raggiungono la città con bus turistici (e quelli che vengono in treno, in bus di linea o in auto ???), la conferma del senso unico pedonale e il conta-persone alla Villa comunale (dove di solito si colloca il “Giardino c.d. incantato”). Il tutto affidato ad una delle società tra le “più conosciute” nella gestione della sicurezza, la “Omnia service engineering” di Solofra.

Ora, se pensiamo che neppure i ristoranti controllano, con rigidità e costanza, il Green pass dei propri clienti (nel migliore dei casi, qualche decina), come si può pensare che migliaia di persone possano essere “controllate” dalla ben esperta società solofrana o da chi sarà abilitato a tanto ?? Cosa faranno i solerti controllori di fronte a no-vax che non mostreranno il Green pass o a chi si rifiuterà semplicemente di mostrarlo ???

Useranno lo stesso lancia-fiamme minacciato dal Governatore ?? chiameranno le forze speciali americane ??? interverrà l’esercito con i bersaglieri ??? Ai posteri l’ardua sentenza !! per ora possiamo, purtroppo, solo immaginare a gennaio e febbraio un incremento degli effetti pandemici in tutta la città e in provincia.

Sarà evidente che amministratori poco avveduti hanno preferito l’invasione para-turistica alla  frequenza scolastica in presenza (del resto, meno i cittadini apprendono, più sono propensi ad accettare con gioia le “stupidità” !!), posto che l’innalzamento prevedibile dei contagi potrà portare dapprima alla zona gialla e poi alla zona rossa (secondo noti studi statistici e medici) . E speriamo davvero che non sia così !!!

Ora molti osservatori disattenti ascrivono a “Le Luci di artista” il successo “delle umani sorti e progressive” della nostra Città. Invero, a fronte della insolente propaganda anche di alcuni dei mezzi di informazione (ben noti a Salerno per la loro acuta indipendenza), dovremmo cominciare a riflettere sulle seguenti circostanze: a) il rilancio della città si deve alla giunta del Sindaco Vincenzo Giordano, che per prima delineò un progetto di Salerno differente dal passato; b) gli indubbi ed indiscutibili successi delle amministrazioni De Luca (così definibili come il periodo della Guerra dei Trent’anni ovvero un lunghissimo arco temporale senza interruzioni sostanziali) non sono, però, un’esclusiva di Salerno, posto che gran parte delle città italiane hanno avuto l’accortezza di utilizzare fondi pubblici per migliorare il loro assetto urbanistico. Non vorrei, allora, che il provincialismo sconfini davvero nella “stupidità”.

Giuseppe Fauceglia

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