IL RAPPORTO – Gli indicatori di benessere su cui si basa la ricerca sono nove: affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, istruzione-formazione e capitale umano, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza, sistema salute e tempo libero
LE METROPOLI AI PRIMI POSTI – Sono soprattutto i grandi centri urbani del Nord e in parte del Centro Italia a occupare i primi posti della classifica. Le metropoli, più penalizzate rispetto ai piccoli centri all’inizio della pandemia da coronavirus, hanno infatti dimostrato più resilienza nella ripresa rispetto alle città di piccole dimensioni
Inoltre, sottolinea ItaliaOggi, rispetto alle precedenti edizioni del rapporto si è andati a far pesare di meno il criterio della popolazione (in cui rientrano le classifiche di densità demografica, i morti in percentuali, immigrati ed emigranti, nati vivi in percentuale e numero medio dei componenti delle famiglie) rispetto ad altri indicatori, come lavoro, ambiente, sicurezza, salute e tempo libero
I PRIMI POSTI – Salgono in classifica anche Torino (in foto), Milano, Firenze, Trieste e Bologna. Questi i primi posti: Parma, Trento, Bolzano, Bologna, Milano, Firenze e Trieste
Delle 27 prime posizioni, cinque città sono piemontesi (Torino, Novara, Vercelli, Biella e Cuneo), cinque lombarde (Milano, Monza e della Brianza, Lecco, Cremona e Bergamo), una ligure (Genova). Ci sono poi Trento e Bolzano, tre città venete (Belluno, Verona e Padova), tutto il Friuli-Venezia Giulia a eccezione di Gorizia, tutta l’Emilia Romagna tranne Forlì-Cesena e Rimini, e Firenze
Le uniche due grandi città che perdono posizioni sono Roma, che passa dal 50esimo al 54esimo posto, e Napoli, penultima, davanti solo a Crotone. In fondo alla classifica anche Foggia, Siracusa e Taranto
Altri centri urbani che scendono nella lista sono Nuoro, Como, L’Aquila, Udine, Benevento e Varese
CENTRO E SUD ITALIA – Quello che non cambia dallo scorso report è la distanza tra le città settentrionali e quelle centrali o meridionali. Solo Perugia (in foto), Macerata, Ancona, Terni, Ascoli Piceno, Fermo e Grosseto si trovano nella prima metà della classifica
Al contrario, sono solo dieci i centri urbani del Nord tra le ultime posizioni: Como, Alessandria, Asti, Imperia, La Spezia, Pistoia, Prato, Rimini, Rovigo e Vercelli
L’ANDAMENTO COMPLESSIVO – In totale, sono 63 province su 107 quelle in cui, nel 2021, la qualità della vita risulta buona o almeno accettabile
LE PROVINCE CAMPANE.
76esimo posizione per Avellino che perde 6 posti rispetto al 2000 quando era 70esimo
77esimo Salerno che recupera 6 posti rispetto al 2000 (83esimo)
79esimo posto Benevento nel 2000 era 33esima
94esimo posto per Caserta era 93esima nel 2000
Napoli penultima al 106esimo posto rispetto alla 103esima posizione
ma recupera de che?!? stamm nguaiat!!
Ma chi le fa ste graduatorie? Ditegli di cambiare spacciatore. A Saliern stamm ‘nguaiat
Francamente sono stato tempo in alcune di quelle città “top” ma non le cambierei con Salerno.
Ma che salto di qualità , siamo passati dalla colonna fecale al gomito della tazza del cesso.
Da magnifica cloaca a meravigliosa megafogna europea Ahuahuahuahu
Qui mancano tutti i servizi, sanità, trasporti, scuole, sicurezza, qui sta bene solo chi ha i soldi