Alla chiamata hanno risposto positivamente ben 125 bambini, con altre quattro società sportive che hanno riempito di rugby, gioia ed emozioni lo scorso pomeriggio: si tratta di Zona Orientale Rugby Popolare Salerno, Amatori Napoli, Rugby Clan Santa Maria Capua Vetere e Rugby Sacro Cuore di Pompei.
La società cara al presidente Manzo ha avuto la possibilità di avviare un processo che lentamente – si spera – potrà portare alla normalità anche le attività dedicate al minirugby, ossia bambini e bambine di categoria under 5-7-9-11, raccogliendo il parere più che favorevole dei genitori dei piccoli Dragoni.
Proprio sui genitori e sul loro approccio “pandemico” al ritorno al campo, si è soffermato con grande soddisfazione il vicepresidente Luca Lambiase: “Nonostante la nostra sia zona bianca, abbiamo comunque voluto essere meticolosi nell’organizzazione degli spazi e nella gestione da parte delle varie squadre partecipanti. Anche i genitori delle squadre da noi ospitate sono state ben liete di partecipare al nostro appuntamento, il primo ufficiale in Campania, ma non ci basta. Vogliamo far sì che soprattutto i bambini, grandi esclusi da troppi ragionamenti politico-sanitari nel corso di questa lunga pandemia, possano tornare alla piena normalità godendosi la bellezza della loro età”.
Anche i genitori di bambini neoiscritti alle attività dell’Arechi Rugby sono stati piacevolmente sorpresi dal clima entusiasmante dell’appuntamento realizzatosi in questo weekend salernitano:
“Tantissimi ancora temono che il rugby possa essere uno sport pericoloso – ha commentato Lambiase – ma gli allenamenti e soprattutto queste bellissime esperienze di gioco e confronto con altre società ci permettono di gratificare la fiducia dei genitori e dei piccoli. Il rugby è tanto altro, siamo felicissimi di poterne essere portavoce in città e non solo”.
Più che soddisfatta anche la direttrice tecnica del minirugby, Silvia Gaudino: “Abbiamo registrato tanto entusiasmo da parte di bambini e genitori dopo l’ultimo concentramento, organizzato al Vestuti proprio due anni fa prima della pausa forzata a causa della pandemia. Da quel giorno sono arrivati molti bambini nuovi che hanno giocato la loro prima partita in assoluto, motivo per noi tutti di grande orgoglio e soddisfazione. Finalmente abbiamo potuto riprendere il confronto tra pari età ed è qui che si cresce veramente. I nostri piccoli atleti non vedono l’ora di giocare ancora”.