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Luci d’artista a Salerno, Todaro: “Come si eviteranno gli assembramenti?”

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A Napoli, capoluogo della Campania, a Caserta, ad Avellino, a Benevento le chiamano, anche negli atti ufficiali “Luminarie”. A Salerno, invece, c’è ancora qualche politico di recente visibilità che si ostina a chiamarle “Luici d’artista”.

Di artistico non hanno assolutamente nulla. Sono archi con piccolissime lampadine di fattura irpina che vengono innalzati in onore dei Santi patroni.

Per essere più chiari, per illuminare le strade cittadine quando ricorre la festa patronale del paese, della città.

Naturalmente le luminarie faranno da richiamo ai tanti visitatori, i turisti sono un’altra cosa, della provincia di Salerno e di altre province confinanti.

Con quale sistema si potranno evitare gli assembramenti, le distanze fra l’uno e l’altro visitatore? Qualcuno deve essere necessariamente in possesso della bacchetta magica!

E’ da tempo indefinito, quando per la prima volta, ho sentito che il turismo risolverà i tanti problemi economici del terziario.

Anche nell’anno in corso è stata rispolverata la parola “turismo” senza specificarne la qualità e il potere d’acquisto. Illusione! Dolce chimera sei tu!

E poi ammesso che Salerno fosse invasa dal turismo di qualità perchè i locali pubblici non espongono la tabella dei prezzi almeno in francese, tedesco, inglese? In altre città a vocazione turistica questo dettaglio non difetta!

di Enzo Todaro

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