De Luca: “Basta perdere tempo con i no vax. L’obbiettivo oggi è la tutela della salute”

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“Non credo che dobbiamo perdere più tempo con i No vax, quando si parla due alfabeti diversi, come in questo caso, si perde tempo. È come se noi parlassimo l’italiano e loro l’afgano. Ai No vax dobbiamo solo dire che la stupidità non è un argomento”, ha proseguito il presidente della Regione. “Il nostro obbiettivo oggi è di tutelare la salute dei nostri concittadini e anche di non far chiudere la nostra regione e l’Italia”.

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  • Buona sera, Londra. […]Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all’affermazione della verità. E la verità è che c’è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c’era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com’è accaduto? Di chi è la colpa? Sicuramente ci sono alcuni più responsabili di altri che dovranno rispondere di tutto ciò; ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate il colpevole… non c’è che da guardarsi allo specchio. Io so perché l’avete fatto: so che avevate paura, e chi non ne avrebbe avuta? Guerre, terrore, malattie: c’era una quantità enorme di problemi, una macchinazione diabolica atta a corrompere la vostra ragione e a privarvi del vostro buon senso. La paura si è impadronita di voi, e il caos mentale ha fatto sì che vi rivolgeste all’attuale Alto Cancelliere: Adam Sutler. Vi ha promesso ordine e pace in cambio del vostro silenzioso obbediente consenso. Ieri sera ho cercato di porre fine a questo silenzio. Ieri sera io ho distrutto il vecchio Bailey, per ricordare a questo paese quello che ha dimenticato. Più di quattrocento anni fa, un grande cittadino ha voluto imprimere per sempre nella nostra memoria il 5 novembre. La sua speranza, quella di ricordare al mondo che l’equità, la giustizia, la libertà sono più che parole: sono prospettive. Quindi, se non avete visto niente, se i crimini di questo governo vi rimangono ignoti, vi consiglio di lasciar passare inosservato il 5 novembre. Ma se vedete ciò che vedo io, se la pensate come la penso io, e se siete alla ricerca come lo sono io, vi chiedo di mettervi al mio fianco, a un anno da questa notte, fuori dai cancelli del Parlamento, e insieme offriremo loro un 5 novembre che non verrà mai più dimenticato.

  • La nostra storia inizia, come spesso capita in tutte le storie, con un giovane politico rampante [Adam Sutler]. È un uomo profondamente religioso e membro del Partito Conservatore, è assolutamente determinato e non ha alcun rispetto per il dibattito politico. Più potere conquista, più evidente è il suo fanatismo e più aggressivi diventano i suoi sostenitori. Poi un giorno il suo partito avvia un progetto speciale nel nome della sicurezza nazionale. All’inizio si crede sia una ricerca per le armi biologiche e viene aiutato senza badare a spese. Tuttavia il vero obiettivo di questo progetto è il potere … la totale e assoluta dominazione egemonica. Il progetto però ha una conclusione violenta ma gli sforzi delle persone coinvolte non sono vani, perché dal sangue di una delle vittime nasce un nuovo modo di condurre la guerra! Immaginate un virus! Il virus più terribile che ci sia, e poi immaginate che siate solo voi a conoscere la cura per debellarlo. Se il vostro fine ultimo è il potere, come usereste al meglio quest’arma? A questo punto della storia entra in scena il nostro amico [Creedy]: è un uomo apparentemente senza coscienza per il quale il fine giustifica sempre i mezzi, ed è lui a consigliare che il bersaglio non sia un nemico della nazione, ma piuttosto la nazione stessa. Vengono scelti tre obiettivi per rendere al massimo l’effetto dell’attacco: una scuola, una stazione della metropolitana e un impianto di depurazione dell’acqua. Muoiono subito diverse centinaia di persone… Alimentati dai media, la paura e il panico si diffusero rapidamente, separando e dividendo il paese finché alla fine si individuò il vero obiettivo. Prima della crisi alla Saint Mary nessuno avrebbe predetto i risultati delle elezioni di quell’anno, nessuno! E poi, poco dopo le elezioni, udite udite il miracolo! Qualcuno credette che fosse stato Dio in persona, ma fu opera di un’azienda farmaceutica controllata da alcuni membri del partito che diventarono oscenamente ricchi. Un anno dopo alcuni estremisti vengono processati, dichiarati colpevoli e giustiziati, mentre viene costruito un monumento per canonizzare le vittime. Ma il risultato finale, la vera genialità del piano, fu la paura… la paura diventò lo strumento ultimo del governo e con esso il nostro politico fu alla fine eletto con la nuova carica appositamente creata di Alto Cancelliere. Il resto, come si suol dire, è storia.

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