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Capaccio, mazzetta da 50 mila euro per sfiduciare ex sindaco: arrestato imprenditore

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La promessa di soldi in cambio del voto di sfiducia al sindaco che non lo aveva favorito nell’aggiudicazione di un appalto. Questa l’accusa nei confronti di Roberto D’Angelo, imprenditore raggiunto da un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” scaricabile online – eseguita dai Carabinieri del Comando provinciale di Salerno.

D’Angelo, coordinatore locale di Italia Viva, è ritenuto responsabile di istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Nell’ambito di una più ampia contestazione relativa ai rapporti tra l’imprenditore e l’Amministrazione comunale di Capaccio, il gip ha ritenuto gravemente indiziato D’Angelo per i reati di istigazione alla corruzione e turbativa d’asta. Secondo l’ipotesi accusatoria, D’Angelo avrebbe promesso 50mila euro a un
consigliere comunale di maggioranza dell’epoca, al fine di indurlo a votare la sfiducia al sindaco allora in carica, Francesco Palumbo (sindaco di Capaccio dal giugno 2017 a dicembre 2018), responsabile di non averlo favorito nella aggiudicazione di un appalto finalizzato ai lavori di riqualifica- zione e ripristino di un asse viario. D’Angelo

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