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Pecoraro (M5S): “Nuove indagini al Comune, questa amministrazione si è mangiata la città”

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Il fallimento politico di questa amministrazione diventa sempre più lampante.

Apprendiamo infatti di altri cinque avvisi di conclusioni delle indagini, uno dei quali riguarda Dario Loffredo. Il candidato più votato alle ultime elezioni, la persona scelta da questa maggioranza per il ruolo di Presidente del Consiglio comunale, colui che aspirava al ruolo di vicesindaco, e che, invece, è rimasto fuori dalla Giunta per provare a salvare il salvabile, lasciando ai margini la Francese, prima dei non eletti, che anche con un solo assessorato assegnato alla lista dei “Progressisti per Salerno”, avrebbe conquistato lo scranno comunale.

E invece un partito che è risultato trainante per la vittoria elettorale dell’attuale maggioranza, viene tenuto fuori da una Giunta “commissariata”, perché questo rappresenta nei fatti la presenza dei tecnici al posto dei “più votati.

I nuovi avvisi di conclusione delle indagini, recapitati ieri, gettano ulteriori sospetti di gestione della cosa pubblica come una cosa privata, adombrando una realtà che, ove confermata, aprirebbe ad un panorama amministrativo fatto di bandi disegnati su misura per favorire gli amici degli amici, clausole speciali “sotto dettatura” e contenuti delle gare d’appalto rivelati prima della loro pubblicazione.

Questa amministrazione si è mangiata la città, ne ha fatto il suo salvadanaio personale, un affare privato, dimostrando di non avere più contatto con le regole che reggono l’agire delle istituzioni. Da oltre un mese continuiamo a leggere di notizie sempre più preoccupanti per la salvaguardia della democrazia. Atteggiamento confermato ancora una volta con l’inserimento, nell’Ordine del Giorno del primo Consiglio comunale, di due punti che non possono trovare in quella sede una legittima discussione, senza prima passare per le opportune Commissioni, non ancora insediate.
Ancora una volta ci troviamo in balia di una cricca egoriferita proiettata al perseguimento degli interessi personalistici di pochi prescelti.

Sono un’avvocata penalista e sono garantista per scelta e professione, ma la responsabilità politica di questo scempio amministrativo e sociale non può più essere ignorata, malcelata dietro un silenzio assordante. Il Sindaco si dimetta, si dimetta chi da eletto risulta indagato, e si provi a dimostrare alla cittadinanza di avere una dignità, politica e morale.

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