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Se questa è una città!!! (di Giuseppe Fauceglia)

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Per decenni, al tempo del sovrano indiscusso delle pubbliche sorti, abbiamo avuto il piacere di godere lo spettacolo di una città di provincia linda e, sotto alcuni profili, ben organizzata. Ma la storia, quella vera, insegna che la lunga durata del regno, specie se incontrastata, porta irrimediabilmente al familismo politico, allo  stratificarsi delle clientele e, infine, al degrado.

Per questo, i padri della Chiesa consigliavano ai regnanti prudenza, avvedutezza e moderazione, ed ora, aggiungerei, anche modestia. Virtù oggi rarissime, specie allorquando si muta opinione ogni giorno e si assumono posizioni contraddittorie e, a volte, incomprensibili, buone al più per irretire la supposta plebaglia (che tale non è !!).

Veniamo a noi. Sono rimasto stupito (la notizia è stata data anche da “Il Mattino”) dall’avviso che l’ottimo Don Franco Fedullo ha affisso all’ingresso di San Domenico, con il quale si prega i fedeli di chiudere le porte, per evitare l’ingresso di topi in chiesa. Circostanza questa non avvertita per il palazzo del Vescovato, collocato poche decine di metri più a valle, forse perché anche i non troppo simpatici roditori cercano di evitarlo, temendo ben più terribili conseguenze ( legate alla presenza di una colonia felina alquanto famelica !).

Allora,  per mia pura curiosità, ho invitato  un amico a fare con me due passi nel centro storico cittadino. Ho, così, potuto constatare cumuli di spazzatura agli angoli delle strade, residui di organico sparsi per terra (irresistibile invito a pranzo per i nostri ratti !!), addirittura residui di calcinacci e altro materiale impiegato nell’edilizia.

Il tutto a pochi metri dalla cappella Palatina (un tempo orgoglio del patrimonio culturale della città) e nei vicoli più belli che ricordano, anche nei nomi, il periodo longobardo. Senza considerare che queste strade sono frequentate da “personaggetti” (prendo a prestito da Crozza-De Luca) non proprio tranquillizzanti, bande di nord africani sicuramente non appartenenti all’ Esercito della Salvezza e brutti ceffi italioti, dal chiaro accento oxfordiano. Insomma, un bel biglietto da visita per una città che vorrebbe essere un esempio nel turismo e che intenderebbe valorizzare tutte le imprese collegate al settore.

Penso sia venuto il tempo di  una presenza più significativa delle forze dell’ordine e dei vigili urbani (ammesso che qualcuno ne dia disposizione !!). Non solo, ma sarebbe opportuno ripensare – anche se mi rendo conto che ciò equivarrebbe ad un riconoscimento di una qualche responsabilità programmatica – all’organizzazione di “Salerno pulita”.

Non ho ancora compreso appieno, ma confesso essere questo un mio limite, come possa essere organizzata una società in house con quelle caratteristiche, quali siano gli investimenti anche nell’acquisto di nuovi mezzi (forse, qualche attenzione da parte di chi di dovere andrebbe appuntata anche sull’ acquisizione di beni strumentali necessari all’attività di impresa), come si esercita da parte del Comune in c.d. controllo analogo, specie a fronte di un’ingente debitoria “scaricata” sull’ente e, di conseguenza, sui cittadini.

Ma si tratta di argomenti ignoti ai più, che io stesso posso affrontare solo con l’amico con il quale, sviluppando questi pochi pensieri, continuo a passeggiare nel centro storico. Infine, scopro che l’antica panetteria, di cui apprezzavo il profumo del pane  appena sformato, è stata chiusa. Al suo posto il vuoto !! lo stesso che alberga nel mio animo, stretto tra la rassegnazione e il rimpianto.

Giuseppe Fauceglia

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