Il locale ispezionato dai militari è utilizzato quale officina meccanica per interventi di
riparazione di veicoli ed infatti all’interno erano presenti ed in uso ponti sollevatori,
compressore, sollevatore idraulico ed il banco da lavoro arredato di utensili. Avviate le verifiche del caso, i militari hanno rilevato che il gestore non era in grado di esibire i titoli autorizzativi prescritti per l’esercizio dell’attività ed infatti l’autofficina è risultata priva di iscrizione all’albo delle officine meccatroniche e priva di autorizzazione sanitaria: del tutto
abusiva quindi.
Violate anche le norme del Codice dell’Ambiente relative alla corretta gestione dei rifiuti; l’esercizio abusivo dell’attività di autofficina porta con sé, infatti, quale inevitabile conseguenza la gestione illecita dei rifiuti speciali prodotti che sono gestiti anch’essi “a nero”.
Violati inoltre i divieti del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001). Alla luce di quanto accertato, i militari hanno provveduto a porre sotto sequestro i locali utilizzati per l’attività abusiva di officina meccanica ed i macchinari da lavoro destinati, questi ultimi, alla confisca.
L’autore è stato deferito alla Autorità Giudiziaria per i reati sopra descritti e gli sono state contestate inoltre, a vario titolo, sanzioni amministrative per un totale di circa 9.000 euro.