Il tempo pieno era stato presentato in tutt’altro modo con numerose attività pomeridiane proprio per consentire ai bambini di cambiare ambiente e di seguire un percorso didattico vario. Ad oltre due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, nulla di tutto questo è stato fatto, la realtà è ben diversa da come era stata presentata dalla dirigenza in più occasioni. I bambini di alcune classi restano sempre nella stessa aula pure per mangiare creando una situazione inaccettabile e di evidente disparità rispetto ad altre classi a tempo pieno.
Eppure gli spazi per organizzare le mense e i laboratori non mancano dato che la scuola Vicinanza, grazie alla sensibilità mostrata dal Comune di Salerno, ha ricevuto le aule che un tempo erano occupate dal Tribunale e che recentemente sono anche servite per ospitare una produzione televisiva a Salerno. Ci sarebbero quindi i locali liberi per consentire ai bambini di non mangiare in classe, restando 8 ore nella stessa aula dalla mattina al pomeriggio, e di svolgere i laboratori promessi ma non realizzati.
A questo punto il Comune dovrebbe verificare come mai non vengano utilizzati gli spazi che ha concesso alla scuola Vicinanza per migliorare la didattica, andando incontro alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie. Inoltre alcuni dei nuovi locali più grandi sono stati destinati agli uffici amministrativi e di segreteria, nonché all’ufficio di presidenza che ha trovato spazio in un’aula molto ampia, mentre i bambini sono costretti a mangiare in classe e a stare nello stesso ambiente per tutta la giornata. Sarebbe opportuno anche un controllo da parte dell’Ufficio scolastico provinciale sul buon andamento della scuola Vicinanza e sulla gestione degli spazi, alcuni dei quali lasciati liberi a causa del progressivo e costante calo di iscrizioni.
In tutto questo dov’è il Consiglio di Istituto? Perché non interviene a tutela del corretto svolgimento della didattica nonché della salute dei bambini? Non è dato sapere, a differenza di altri istituti, quali siano le attività e le determinazioni del Consiglio di Istituto dato che non viene pubblicata alcuna delibera sul sito internet della scuola a discapito delle più elementari regole di trasparenza. Non è escluso che possa essere avviata una raccolta firme per dare spazio alle richieste dei genitori finora inascoltate.