Si tratta della variante denominata B.1.1.529, già finita sotto osservazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che però al momento la classifica tra le mutazioni da monitorare. Sono ancora pochi i dati di laboratorio disponibili, ma la conferma della presenza della variante del virus è arrivata anche dal National Institute for Communicable Diseases (NICD), una divisione del National Health Laboratory Service (NHLS) sudafricano