“E’ proprio qui che è ancora più importante esserci, dove avvertiamo l’esigenza come coltivatori e come consumatori di restituire respiro a terreni della Piana del Sele – ha commentato Carmine Papace Presidente TerrAmore – dando nutrienti ai suoli e salvaguardando la biodiversità. La transizione ecologica è anche questo – continua Papace – una rivoluzione globale fatta di pratiche agricole realmente sostenibili, che deve necessariamente partire dagli operatori della filiera, passando dalla scelta consapevole di ridurre agrofarmaci e sostanze chimiche, aggiornando laddove necessario profili e competenze, per produrre cibo sano e garantire un’alimentazione sicura”.
Si parlerà degli elevati standard di sicurezza che tali prodotti hanno (igienica, sanitaria e alimentare); delle proprietà qualitative, nutrizionali e organolettiche degli alimenti (intese anche come caratteristiche chimiche e fisiche); dei controlli rigidi a cui essi sono sottoposti ai fini della certificazione della qualità, etichettatura e relativa rintracciabilità (aumento della conoscenza delle informazioni presenti sulle etichette dei prodotti); dei principi tecnici e scientifici di tali coltivazioni, che hanno la loro massima espressione dell’elevato grado di tutela dell’ambiente e della salute del consumatore; del ruolo di tutela dell’ambiente esercitato dal produttore e dal consumatore di prodotti biologici/SQNPI.
La Piana del Sele dispone di una superficie agricola totale pari a circa 33.500 ettari (di cui l’86% è effettivamente utilizzato), che rappresenta una delle aree più fertili della Campania: si coltivano numerosi prodotti agricoli, in particolare mais, foraggera, patate, ortaggi e frutta, immessi nella grande distribuzione organizzata nazionale o commercializzati localmente, mentre una parte è diretta verso i mercati esteri. I centri di produzione più importanti sono Battipaglia (il più popoloso centro abitato e maggior polo industriale, stradale e ferroviario) ed Eboli (il più esteso come territorio comunale e il secondo per popolazione). La IV gamma ormai è tra le produzioni di punta. Parliamo dunque di un cambiamento con impatto importante.
“Il consumatore attuale, a differenza del passato, è un soggetto informato e consapevole e desidera mettere nel carrello prodotti sani e certificati. Preferire il consumo di prodotti biologici/SQNPI è un cambiamento comportamentale con ricadute importanti sulla salute e sull’ambiente – spiega Il Presidente di Terramore – In tal senso la tracciabilità è un procedimento fondamentale per risalire alla storia di un prodotto e per rispondere alle crescenti richieste di sicurezza alimentare da parte del consumatore. La tracciabilità consente infatti di individuare le responsabilità lungo la filiera. Per le aziende è anche uno strumento di competitività e razionalizzazione dei sistemi produttivi, nonché un mezzo per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità”.
Ufficio Stampa Elementi Creativi Tel. 0828 302518 E-mail: info@elementicreativi.it
Referente: Diletta De Sio cell. 328 1038018 E-mail: dilettadesio@elementicreativi.it