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La vicequestore no vax Nunzia Schilirò positiva al Covid. Contagiato anche marito

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Carissimi amici, pur non ritenendo quello che sto per dirvi una notizia ma, temendo strumentalizzazioni, mi pare giusto informarvi che io e mio marito oggi abbiamo ricevuto il risultato del tampone e, come avevamo immaginato dai sintomi, abbiamo preso il Covid». L’affollata pagina Facebook della vicequestore di Roma Nunzia Alessandra Schilirò è stata scombussolata dal post che lunedì pomeriggio ha rilasciato per avvertire i suoi follower della brutta notizia. La poliziotta, è stata sospesa con un procedimento disciplinare dal dipartimento di Pubblica sicurezza dopo un suo intervento durante una manifestazione dei no vax — in piazza San Giovanni a Roma — contro il green pass e anche per i suoi ripetuti post contro la carta verde, scrive per evitare, visto il colpo di scena, strumentalizzazioni e per avvertire che tornerà a combattere per i diritti.
E nel lungo post Schilirò racconta quanto accaduto, ribadendo ancora le sue «certezze»: «Non sappiamo dove né quando, né chi dei due lo abbia contratto prima. Adesso stiamo abbastanza bene e, appena sarò guarita e non pericolosa per la comunità, riprenderò la mia battaglia per vedere rispettate la dichiarazione universale dei diritti umani, le norme europee, la Costituzione e, ancor prima, la libertà». «Dall’esperienza ho imparato che le terapie, se la persona colpita da Covid è in salute, possono essere un’arma per tramutare una malattia che può essere tragica in una situazione totalmente affrontabile. E questo è confermato anche dai dati e dalla maggior parte delle persone colpite da questo virus. Non parlo di medicina perché non sono un medico né uno scienziato, però insisto nel voler parlare di diritto. Io sono una giurista e sono certa che il diritto non possa essere cancellato per una cura. Sarebbe una deriva pericolosa».

«“La legge è uguale per tutti” leggiamo nelle nostre aule di giustizia! Tutti, ma veramente tutti, hanno il dovere di conoscere la legge, dice la nostra giurisprudenza. Ora nessuno potrà dire che non ho conosciuto il Covid. Certamente qualcuno dirà che sono stata fortunata, che l’ho preso in forma leggera ma, dopo la mia malattia, ho ancora più voglia di ribadire con forza il mio diritto di esprimere le mie opinioni. Questa è la storia di tutta la mia vita, come donna e come poliziotta. Agli esperti di medicina ricordo che la scienza è dubbio e che la legge è certezza. Agli esperti di medicina chiedo di trovare soluzioni e non dogmi».

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