Nel dettaglio, i lavori – finanziati dalla Regione Campania per 5,5 milioni di euro ed attuati da Anas – constano in attività di ispezione, bonifica e disgaggio di parti instabili dei costoni, nell’apposizione di reti in aderenza e nella installazione di reti paramassi sui versanti a monte e a valle della statale: un intervento complesso con lavorazioni fino a 200 metri di quota, sia per la natura specialistica dei lavori, sia per l’orografia dei luoghi.
L’obiettivo dell’intervento è quello di mitigare il rischio di dissesto idrogeologico nell’intera area, costituita da territori notoriamente fragili.
Relativamente a tale intervento, si sono svolte numerose riunioni tecniche ed incontri congiunti con l’Ente finanziatore e con gli Enti Locali nelle quali Anas ha costantemente rappresentato che, per una serie di concause principalmente ascrivibili all’appaltatore, le lavorazioni non procedevano in aderenza con il cronoprogramma.
Per tale motivo, quindi, dopo aver più volte sollecitato il Consorzio affinché imprimesse un’accelerazione maggiore alle attività ed aver emesso tassative prescrizioni con l’obbligo dell’appaltatore ad adempiere – nel pieno rispetto di quanto previsto dalle vigenti normative in materia di Appalti – Anas ha provveduto, per grave ritardo e grave inadempimento, alla risoluzione del contatto d’appalto in danno a tale Consorzio affidatario.
Relativamente a ciò, Anas sta già espletando tutte le procedure amministrative necessarie alla ripartenza dei lavori con diversa impresa esecutrice; tale riavvio avverrà, come di consueto, nel rispetto assoluto dei tempi tecnici e di Legge previsti.
Contestualmente, Anas è già al lavoro per procedere a puntuali interventi di messa in sicurezza del versante (anche attivando servizi complementari, se necessario) allo scopo di garantire, ove tecnicamente possibile, la riapertura, in modalità provvisoria, delle aree attualmente interessate da cantierizzazioni.