Si parte dalle auto elettriche, le quali non pagano il bollo, anche se non a tempo indeterminato: l’esenzione infatti dura cinque anni. In ogni caso, alla scadenza di questo periodo la tassa da versare risulta decisamente inferiore rispetto a quella fissata per le auto a benzina, diesel e gas. Motocicli e ciclomotori, invece, dovranno corrispondere l’intera tassa. L’imposta è diversa da regione a regione, poiché, come specifica il Corriere della Sera, dal 1999 questi enti sono delegate dallo Stato a gestire le tasse automobilistiche.
E per esempio il Piemonte risulta essere una regione molto elastica circa il pagamento del bollo auto: le esenzioni infatti riguardano le vetture Euro 6 o superiori, oltre alle auto elettriche, a gas metano, a gas di petrolio liquefatto, o esclusivamente a gas metano o gpl di costruzione. Poi il capitolo delle auto a doppi alimentazione con impianto installato all’orgine: l’esenzinoe dal pagamento del bollo auto dura cinque anni, idem per le auto elettriche.
In Lombardia esenzione a tempo indeterminato per le vetture a idrogeno. E ancora, è previsto un incentivo di 90 euro per chi demolisce veicoli inquinanti. Viene garantita la grautià per tre anni della tassa di circolazione nel momento in cui si sostituiscono i mezzi inquinanti con vetture Euro 5 e 6 a benzina, a doppia alimentazione o ibride. Infine, c’è uno sconto del 50%, in assenza di rottamazione, se l’auto ibrida è immatricolata dopo il primo gennaio 2019.
Ultimissimo capitolo è quello che riguarda le auto d’epoca, ovvero quelle che hanno più di trent’anni, che non pagano bollo ma soltanto la tassa di circolazione che va dai 25,82 ai 31,24 euro. Lo stesso tipo di considerazioni vale per i ciclomotori. Infine i veicoli tra i venti e i ventinove anni di vita: il bollo auto si paga a metà, ammesso che si sia ottenuto il certificato di rilevanza storica.
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