“Dopo la sospensione dell’invio di accertamenti per l’emergenza – spiega accorato il presidente Giordano – la scelta fatta a livello centrale di farli ripartire tutti insieme si è dimostrata nefasta, a danno di contribuenti e intermediari. Purtroppo, infatti, gli uffici dell’Agenzia delle Entrate non sono in grado di reggere l’urto delle istanze telematiche presentate dai commercialisti e al tempo stesso evitano gli appuntamenti in presenza che consentirebbero spesso una più chiara, facile e veloce risoluzione dell’oggetto delle comunicazioni di irregolarità”.
“Il che, decorsi i termini (30 giorni) in cui il contribuente può inviare informazioni e documenti qualora rilevi che l’Agenzia abbia commesso errori o non abbia preso in considerazione elementi che l’hanno indotta in errore, si traduce nell’emissione della cartella esattoriale, innescando così la giustizia tributaria e tutto ciò che comporta, in termini di tempi e lavoro, per valutare le posizioni dei contribuenti ed eventualmente far valere le loro ragioni”.
“Ancora una volta noi commercialisti siamo messi, nostro malgrado, al centro di un rapporto fatto di fuoco incrociato tra Fisco e cittadini, e come dei Don Chisciotte lottiamo conto i mulini a vento di un sistema erariale che non conosce se stesso e i propri limiti sui singoli territori e, soprattutto, non si prodiga né si interessa per un’equa interlocuzione con il mondo reale. Il nostro è un grido di dolore e di richiesta di aiuto alle istituzioni – conclude il presidente dell’ODCEC Salerno – affinché situazioni del genere non si prolunghino ulteriormente né si ripetano più”.