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Fuorisede, Natale amaro: biglietti aerei carissimi e viaggi interminabili con bus e treni

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Sta arrivando il periodo dell’anno più temuto dai fuorisede che studiano e lavorano al Nord e che per Natale tornano a casa, soprattutto al Sud, per trascorrere qualche giorno con la propria famiglia. Biglietti aerei a prezzi folli, bus sold-out e viaggi della speranza che possono durare addirittura 25 ore. I più colpiti sono i giovani, soprattutto gli “isolani”, dunque i siciliani che non hanno altro modo di viaggiare – come riporta il sito web open.online – se non con gli aerei (i treni ad alta velocità restano un miraggio mentre il traghetto sullo stretto di Messina un’eccessiva perdita di tempo).
Intanto il governo sta a guardare: a parte un bonus del 30 per cento per alcune categorie di fuorisede, non è stato previsto alcun incentivo strutturale per favorire il ricongiungimento familiare, tanto decantato in tempi di pandemia del Coronavirus. In altre parole, viaggiare nei giorni prima di Natale è un vero e proprio lusso: poter prenotare in tempo, dunque in largo anticipo e per date che non siano a ridosso del 24 o 25 dicembre, un privilegio per pochissimi. Solitamente si lavora fino al 23, compreso, e non si può andare in smart working per due settimane consecutive. E allora cosa fare? Ci sono alternative valide?
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