Sempre più sono i servizi rivolti a lavoratori e famiglie che hanno difficoltà, per problemi di comunicazione linguistica o mobilità, a recepire informazioni utili ed adeguate per collaborare, insieme con gli altri cittadini, nella lotta contro il coronavirus. Si effettuano test rapidi per verificare la diffusione del Covid-19: si distribuiscono kit per l’igiene, mascherine e si effettuano visite mediche.
Le prime diffidenze sono ormai completamente superate anzi, il camper Supreme con gli operatori specializzati a bordo, è diventato un punto di riferimento sostanziale che affianca in maniera egregia gli Enti pubblici che erogano i medesimi servizi. Dalla litoranea tra Eboli e Battipaglia, alle zona interne, passando per la Moschea, il camper opera con l’obiettivo di controllare lo stato di salute della popolazione migrante ma anche con l’intento di sensibilizzare una fetta di popolazione ancora non realmente informata sulle cause e sugli effetti del virus.
«Siamo estremamente orgogliosi di poter contribuire, con il nostro lavoro, alla tutela delle fasce più deboli della popolazione del nostro territorio- spiega Ibrahim Diop, referente territoriale del progetto-. Quando vedono il camper passare, ci salutano con la mano, sorridendo e spesso ci chiedono di sostare per avere qualche informazione. Oltre che sul covid, sono interessati anche a conoscere i servizi sanitari che sono presenti sul territorio.
Si avvicinano a noi lavoratori, ma anche donne con i bambini. Spesso, arrivano famiglie intere, Non abbiamo mai trovato resistenza per quanto riguarda i vaccini anzi, sono loro che ci chiedono aiuto nella registrazione sulla piattaforma regionale. Alcuni hanno paura di contagiarsi, altri hanno necessità di sottoporsi all’inoculazione per poter continuare a lavorare in sicurezza.
Il nostro team è formato da personale medico e paramedico. Tutti formati per rispondere adeguatamente ai bisogni di questa fetta popolosa di cittadini che ormai sono ebolitani di adozione, ma ebolitani».
Intensa è anche la collaborazione con il Centro di Seconda Accoglienza (Cas) Hotel Mary, tra Eboli e il Quadrivio di Campagna, uno dei pochissimi ancora pronti ad accogliere. Proprio qualche giorno fa, infatti, il team del camper Supreme ha fatto visita ai migranti della struttura che è gestita da Luca Giglio della cooperativa sociale Ametista.
Il team è composto, oltre che dal mediatore linguistico e culturale, Ibrahim Diop, anche dal medico Mario De Caro, dall’infermiere Nicola Pannetta, l’Oss Alessandro Pannetta, l’autista Orlando Santimone. Benché con competenze e ruoli diversi, il gruppo è affiatato e coopera con le realtà del territorio ottenendo risultati importanti nella prevenzione del contagio legato al covid-19 e, più in generale, nella tutela della salute della popolazione migrante.