L’impegno dell’Università di Salerno sul versante della sostenibilità riceve un nuovo riconoscimento. È di queste ore la notizia che attesta l’ingresso dell’Ateneo nella Top100 della graduatoria internazionale “Green Metric 2021” per l’attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale.
Lo studio Green Metric è elaborato dal 2010 dall’Università dell’Indonesia (UI) e misura annualmente l’impegno delle istituzioni accademiche mondiali nell’implementazioni di azioni e di soluzioni “rispettose dell’ambiente”. L’Ateneo, già presente nel ranking da diversi anni, si colloca in questa edizione tra le prime 100 università mondiali, recuperando posizioni rispetto all’anno 2020 (120°posto) e al 2019 (112° posto).
Il punteggio finale assegnato ad ogni Istituzione accademica presente in classifica è determinato dai risultati raccolti su 6 criteri ambientali specifici: Infrastrutture, Energia, Gestione dei rifiuti, Gestione delle risorse idriche, Trasporti e Formazione in tema di ambiente.
Tra gli indicatori su cui l’Ateneo salernitano ha mostrato una performance particolarmente favorevole ci sono: la gestione dei rifiuti (28° posto al mondo) e la pianificazione energetica implementata per i due campus (32° posto al mondo), nonché i programmi di ricerca e formazione sui temi della sostenibilità (corsi, pubblicazioni scientifiche, eventi tematici).
Rispetto ai soli atenei italiani, UniSa resta stabile al 9° posto (sui 33 analizzati) e risulta il terzo del Centro-Sud (dopo l’Ateneo Roma Luiss e l’Università dell’Aquila), confermandosi il primo Ateneo del Sud.
“L’idea di due campus sostenibili, costellati dal verde e soprattutto rivolti all’impiego misurato e attento delle risorse naturali a disposizione è per noi un progetto concreto, messo a punto giorno per giorno – dichiara il Rettore Vincenzo Loia. Dalla progettazione sostenibile delle infrastrutture di didattica e ricerca, al sistema di efficientamento energetico dei due campus, al Parco fotovoltaico in ampliamento fino alla implementazione del nuovo Piano di gestione dei rifiuti: questi sono solo alcuni dei capitoli di un’Agenda ampio che prende il nome di UnisAmbiente e che vede a lavoro un gruppo cospicuo di docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti impegnato sul miglioramento continuo delle performance di sostenibilità. In questa fase storica, ora più che mai, abbiamo il dovere di lavorare insieme e sodo per il rispetto dell’Ambiente, a partire dai comportamenti, dallo studio, dalla formazione” – conclude il Rettore.
- Il ranking Green Metric 2021 è consultabile integralmente sul portale dedicato.
Ma si, dove un tempo c’erano pecore che brucavano l’erba ora hanno fatto dei bellissimi palazzoni in cemento armato, con tanto di applauso degli ambientalisti e dei comitati Salute Vita e Miracoli con tanto di caldaia che sparano polveri sottili per l’acqua calda nell’aria. NON CENSURARE
Una università che ha il corso di laurea “ambiente e territorio” essere al nono posto in Italia con una struttura nata da zero, per me, non è un successo ma, una sconfitta….
Infatti cementificazione ovunque a posto della nature, ottimo risultato bravi…..una Università che si sviluppa su una estensione inverosimile togliendo terra alle coltivazioni.
li dove c’era terra per lo sviluppo di aziende agricole 0ra c’è terra per lo sviluppo di inutili, incapaci e improduttivi baroni.