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Omicron, Europa verso il lockdown. Olanda subito, poi GB. Draghi valuta

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Lo spettro che si aggira per l’Europa – e subito fuori dai confini Ue – è un triste film già visto. Si intitola lockdown, si legge fine pena mai. Il premier Mario Draghi potrebbe annunciarlo il 23 dicembre, mentre in altri Paesi europei è atteso già nelle prossime ore.

A partire dall’Olanda, con una conferenza stampa – fissata alle 19 – del premier Mark Rutte e del ministro della Salute Hugo de Jonge. Come specificato dai media olandesi, il team nazionale di gestione delle epidemie – l’equivalente del nostro Cts – ha chiesto al governo “misure rigorose” per cercare di frenare la diffusione della variante Omicron del Covid. Provvedimenti che prevedono la chiusura di bar, ristorante, teatri, cinema e negozi non essenziali. Un vero e proprio lockdown insomma, che dovrebbe iniziare a Natale. I Paesi Bassi avevano già prorogato fino al 14 gennaio 2022 le restrizioni entrate in vigore lo scorso 28 novembre, tra cui la chiusure dei servizi non essenziali tra le 17 e le 5 del mattino.

Ma se l’Olanda potrebbe essere seguita a ruota dal Regno Unito. Il primo ministro Boris Johnson ha infatti ricevuto oggi dagli esperti britannici una serie di ipotesi riguaranti l’applicazione del cosiddetto Piano C, atto a contrastare il virus. “Una serie di restrizioni fino al lockdown“, scrive il Financial Times, citando fonti di personalità istituzionali vicine a BoJo. Il premier britannico vorrebbe procedere soltanto con raccomandazioni ai cittadini, ma è sempre più incalzato da chi teme l’alta diffusione della variante Omicron. Stando sempre a quanto riferito dal Financial Times, tra le ipotesi al vaglio del governo di Londra vi sarebbe inoltre il divieto di incontri nei luoghi al chiuso, se non giustificate da motivi di lavoro, oltre alla drastica limitazione di servizi all’aperto di ristoranti e pub. Il tutto per circa due settimane dopo Natale.

Ma come detto lo spettro di nuove chiusure, se non proprio di un ritorno al puro lockdown per qualche settimana, si aggira anche per l’Italia. Le bocce dovrebbero però restare ferme fino a giovedì 23 dicembre, giorno in cui  Draghi ha fissato una riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi. Verrà fatto un punto proprio sull’incremento dei contagi in Italia e si attende una relazione apposita. Un primo segnale di possibili chiusure alle porte è arrivato poi dal virologo Fabrizio Pregliasco: “Tutti gli interventi possono aiutare e anche un lockdown ci permetterebbe di gestire meglio l’impatto. Capisco che non è facile ma dobbiamo essere flessibili”, ha dichiarato oggi Pregliasco all’Adnkronos Salute.

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