“Se ci vediamo tra persone che si frequentano abitualmente non c’è bisogno di particolare attenzione, perché già siamo in quella che viene definita la bolla familiare”, ha detto l’esperto. Ma “se arrivano persone da fuori, anche se parenti, anche se amici, dobbiamo considerarli di fatto come persone che possono portare altre condizioni nel nostro gruppo e quindi prendere qualche accortezza”.
La prima misura va presa considerando i soggetti più fragili. “Anziani e persone con patologie vanno protetti da contatti ravvicinati anche da persone familiari, meglio ancora se sono stati vaccinati con la terza dose, che aumenta la loro resistenza, ancor meglio se è stata vaccinata anche con la terza dose la persona o le persone che arrivano”, ha detto Sotis.
Un fattore da considerare è quello del distanziamento sociale. Occorre cercare, ha riferito l’esperto del Cnr, “di non avere troppi contatti ravvicinati: questo significa anche a tavola, per esempio, bisogna cercare di non spostarsi tante volte”. Quali accorgimenti prendere in considerazione?
“Nella stanza dove si sta, ogni tanto apriamo la finestra, garantiamo il ricambio d’aria, uno degli elementi più importanti per abbattere l’eventuale carica virale”, ha suggerito ancora Sotis. In qualunque caso, comunque, andrebbero utilizzate “le protezioni nel caso di persone particolarmente deboli”. La mascherina, ad esempio “se ci sono nonni o persone anziane o persone comunque con patologie, è un elemento di protezione per queste persone e va utilizzato”, ha detto.
In ultima istanza, un tema molto caldo in queste ore. Serve un tampone prima di presenziare a pranzi o cene di famiglia? Il tampone può aiutare a capire se una persona è positiva ma non ci si può basare soltanto sul suo risultato, sottolinea il Cnr.
“Sicuramente il tampone molecolare è più preciso di un tampone antigenico, che in realtà è più veloce, più facile da farsi, si può fare anche in prossimità ma comunque non ci deve esimere dalle misure elencate”, ha ribadito, in conclusione, Sotis. Le regole principali restano quindi tre. “Garantire il ricambio d’aria, mantenere un po’ di distanza evitando i contatti ravvicinati ed evitare i contatti ravvicinati con le persone più deboli”, ha riassunto l’esperto del Cnr.