Il 18 novembre scorso una sentenza del Consiglio di Stato ha riconosciuto ai partecipanti al Concorso straordinario Campania il maggior punteggio derivante dalla laurea in Scienze degli alimenti e nutrizione, ritenuta equipollente.
È in sintesi quanto stabilito dai giudici della Sezione Terza del Consiglio di Stato. Tale decisione porterà a una modifica della graduatoria e dunque all’ulteriore slittamento dell’assegnazione delle sedi farmaceutiche in Campania.
Secondo quanto si legge nella sentenza «la giurisprudenza ha anche affermato che ove la lex specialis elevi un determinato titolo di studio a requisito di partecipazione, siffatta determinazione discrezionale può comunque essere eterointegrata dall’equipollenza ex lege – senza che ciò comporti una disapplicazione del bando con cui l’amministrazione si è originariamente autovincolata nell’esercizio delle potestà connesse alla conduzione della procedura selettiva (in terminis, questo Consiglio, Sez. VI, 19 agosto 2009 n. 4994)».
Ne consegue, alla luce di quanto rilevato, che «non rilevano le censure avverso il bando di concorso, dovendo esso essere letto alla luce delle disposizioni di legge».
I partecipanti al concorso, come già evidenziato in una nota inviata al presidente della Regione, si auspicano che le istituzioni prendano atto al più presto, non solo delle sentenze emesse ma anche delle memorie difensive prodotte dalla Regione stessa in altri ricorso e non discussi nel merito; infine e dopo quasi 10 anni, che la regione prenda atto e comunichi tutte le incompatibilità esistenti nella graduatoria e provveda da subito a escludere coloro i quali nel corso degli anni abbiano perso il diritto.
Qualora ciò non avvenisse il concorso non si potrà ritenere concluso, come dichiarato dal Presidente De Luca, e i 1400 farmacisti aspiranti, resteranno in attesa di ulteriori approfondimenti e valutazioni giuridiche.
In questa fase di emergenza sanitaria, i cittadini Campani saranno i più penalizzati perchè privati di un servizio farmaceutico distribuito in maniera più capillare, e che vede nelle farmacie il primo presidio sanitario sul territorio.
E’ il momento che la Regione e le istituzioni preposte diano effettivamente prova di efficienza , tutela e rispetto per i professionisti in attesa e per i suoi cittadini.”