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Covid, allarme terapie intensive: sono oltre la soglia critica

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L’Italia raggiunge il 12%, per l’occupazione dei posti in terapia intensiva superando la soglia critica fissata al 10%. L’occupazione in area medica raggiunge il limite massimo fissato dai parametri al 15% con un aumento dell’1%. È quanto emerge dal monitoraggio quotidiano dell’ Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), sulla rilevazione dei dati del 26 dicembre.

Sono 9 le regione che superano le soglie critiche in entrambi i parametri (intensiva e area medica): Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio (14% intensive e 15% area medica), Liguria, Marche, Pa Bolazano e Trento, Piemonte e Veneto.

Boom di operatori sanitari contagiati

«Oltre mille operatori sanitari in più si sono infettati nelle ultime 72 ore. Parliamo di oltre 800 infermieri contagiati negli ultimi tre giorni, confrontando come sempre i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss) con quelli dell’Inail. A parte la prima ondata, non si è mai registrato un picco così alto di contagi. I dati Iss sono a dir poco allarmanti: da 5.592 siamo passati a 6.618 operatori sanitari infettati negli ultimi 30 giorni, con un aumento esponenziale registrato nei giorni tra il 24 e il 27 dicembre». Lo sottolinea Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up.

«È evidente – continua De Palma – che siamo di fronte a una pericolosa recrudescenza che non è destinata a placarsi. Ci troviamo nel pieno dell’esplosione di una variante, Omicron, che dall’uscio della porta degli italiani, ha ufficialmente fatto il suo ingresso nelle case, nelle famiglie e soprattutto negli ospedali, laddove gli infermieri, già messi a dura prova da due anni di pandemia e alle prese con gli aumenti esponenziali dei ricoveri, sono palesemente, e ancora una volta, i più esposti al rischio».

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