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Onorato scrive a De Luca: “Artisti nel baratro per le restrizioni, pensate anche a noi”

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“Noi artisti siamo piombati nel baratro a causa di queste nuove restrizioni anti covid”. Inizia così la lettera aperta che Antonio Onorato, noto compositore e musicista napoletano, ha indirizzato – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” scaricabile online – al governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Dopo due anni di pandemia, il mondo dell’arte è nuovamente fermo, stop ai concerti e agli eventi con un netto calo degli introiti e tutte le difficoltà del caso. “Per quanto ti stimo come persona, specialmente per come hai amministrato il comune di Salerno in passato, ti scrivo per dirti che un’altra volta noi artisti siamo piombati nel baratro a causa di queste nuove restrizioni anti covid. Siamo di nuovo totalmente senza lavoro. Io, nel mio caso specifico, ho perso in questi giorni 2 concerti, uno a Capri e un altro a Napoli. Rimandati a data da definirsi…”, ha scritto Onorato puntando l’attenzione”, ha dichiarato l’artista napoletano, evidenziando come le ultime restrizioni imposte dal governo penalizzino un settore già fortemente provato con lo stop agli eventi fino al 31 gennaio. “Moltissimi miei colleghi hanno visto annullare il concerto di fine anno. Caro Vincenzo c’è tanta gente del mondo dello spettacolo (artisti e maestranze) che lavora e che, grazie a quel concerto tira avanti poi per diversi mesi. Non capisco perché un’altra volta le pubbliche istituzioni e la pubblica amministrazione abbiano preso di mira il mondo dell’arte e dello spettacolo – ha aggiunto Onorato – Intanto i centri commerciali sono come sempre super affollati, le partite allo stadio vanno avanti tranquillamente e sono piene di gente senza mascherina. Ho preso un aereo giorni fa stracolmo di passeggeri e una volta arrivati in aeroporto siamo entrati nel bus dove per un bel po’ di tempo, in più di 50 persone, siamo stati costretti a condividere uno spazio così ristretto da dover stare gomito a gomito. Potrei andare avanti, ma mi fermo qui”. Da qui l’appello a non “trascurare il mondo della musica, dell’arte e della cultura. Noi svolgiamo un ruolo molto importante per la società e per l’umanità, da sempre. Pensate anche a noi. Non godiamo dello stipendio mensile assicurato come tanta altra gente per la quale tutto sommato non è cambiato niente, tranne la paura di ammalarsi, come tutti noi”.
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