Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto sull’estensione dell’uso del green pass e sulla riduzione delle quarantene. Le misure sono state discusse nella riunione del Comitato tecnico scientifico e, dopo, nella cabina di regia Covid, prima di passare al Cdm per l’approvazione. Le norme per modificare la quarantena erano state caldeggiate dai presidenti delle Regioni: il rischio, con l’aumento dei contagi, è che il Paese rimanga paralizzato, dicono i governatori
Il parere del Cts è stato esaminato dalla cabina di regia a Palazzo Chigi presieduta da Mario Draghi sulla situazione Covid, per passare poi al Consiglio dei ministri finito nella tarda serata. Sul tavolo, secondo quanto emerso al termine, diverse misure: dall’estensione del Super Green pass alla modifica delle condizioni di quarantena
SUPER GREEN PASS/1 – Per quanto riguarda il Super green pass a tutti i lavoratori, la misura non è passata in cabina di regia. Il ministro Giancarlo Giorgetti avrebbe detto che se si volesse estendere l’obbligo, di fatto un “obbligo vaccinale” per i lavoratori, lo Stato dovrebbe assumersi la responsabilità per eventuali conseguenze. Dubbi anche M5s: “Non siamo contrari all’obbligo di super Green pass, ma con raziocinio. Forse conviene ragionare sull’obbligo vaccinale“, avrebbe detto il ministro Stefano Patuanelli
SUPER GREEN PASS/2 – Il Cdm ha approvato l’estensione del Super Green pass a tipologie di attività attualmente non contemplate dalla normativa. A partire dal 10 gennaio sarà obbligatorio per: trasporti a lunga percorrenza; fiere e congressi; impianti sci; alberghi; feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, come i matrimoni; servizi di ristorazione anche all’aperto; piscine e centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto; centro culturali, centro sociali e ricreativi per le attività all’aperto
SUPER GREEN PASS ANCHE PER TPL – Il green pass rafforzato sarà necessario per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale. È, secondo quanto si apprende, una delle misure contenute nel nuovo decreto Covid approvato dal Consiglio dei ministri
QUARANTENA/1 – Sono state approvate tre categorie di quarantena. La prima include le persone con dose booster o con vaccinazione completa da meno di 120 giorni (4 mesi) che hanno avuto un contatto stretto con un positivo ma non hanno sintomi. Per loro non è più prevista la quarantena ma una forma di autosorveglianza. Fino al decimo giorno successivo all’esposizione al caso, è obbligatorio indossare la Ffp2. Al quinto giorno dal contatto con il caso positivo Covid-19, l’effettuazione di un tampone con esito negativo
QUARANTENA/2 – Per le persone in possesso del Green Pass rafforzato da oltre 120 giorni (4 mesi), la quarantena si riduce a 5 giorni dagli attuali 7 con un tampone con esito negativo al termine di questo periodo. Per i non vaccinati, continuano a essere in vigore le attuali regole (quarantena di 10 giorni)
Le regole in vigore fino ad adesso prevedevano, per i contatti “stretti” delle persone positive al virus, un periodo di isolamento di una settimana per chi è vaccinato contro il Covid e di 10 giorni per chi non lo è. Al termine del periodo stabilito, in entrambi i casi, occorre sottoporsi a tampone -rapido o molecolare- per verificare la positività. In caso negativo, finisce la quarantena
LE IPOTESI CTS – A quanto si apprende, l’orientamento del Cts alla fine della riunione prima del Cdm era per nessun giorno di quarantena per chi è impiegato nei servizi essenziali ed è vaccinato con booster, dopo contatto con un positivo, oltre all’obbligo di indossare mascherina Ffp2 per circa una settimana.
MASCHERINE FFP2 – Tra i temi affrontati anche quello dei prezzi calmierati per le mascherine Ffp2, ora obbligatorie sui mezzi di trasporto pubblico, in cinema, teatri, musei, stadi, palestre e altri luoghi al chiuso, su cui il governo ha trovato l’intesa. Il prezzo potrebbe aggirarsi intorno a un euro. Secondo quanto si apprende alla fine del Consiglio dei ministri, il prezzo delle mascherine Ffp2 sarà calmierato: a sollevare il tema è stato il Pd ma si tratta di una proposta “condivisa”, della quale ora sarà incaricata la struttura commissariale
CAPIENZE STADI – Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende da fonti di governo, prevede che le capienze saranno consentite al massimo al 50% per gli impianti sportivi all’aperto e al 35% per gli impianti al chiuso
OBBLIGO VACCINALE – Nel corso del Consiglio dei ministri i ministri di Forza Italia si sarebbero espressi in modo favorevole all’obbligo vaccinale. Anche il Pd sarebbe a favore dell’obbligo vaccinale ma intanto avrebbe chiesto l’estensione del Super green pass a tutte le attività (misura che non è stata approvata), come un incentivo a vaccinarsi, spiegano fonti Dem
ALTRE MISURE A GENNAIO – Il Consiglio dei ministri ha approvato un primo blocco di misure e, spiegano fonti di governo, un prossimo Cdm (presumibilmente già nei primi giorni di gennaio) potrà adottare ulteriori misure per fermare l’aumento dei contagi
La Conferenza delle Regioni, presieduta dal presidente Massimiliano Fedriga, preoccupata per il numero crescente di persone che – essendo entrate in contatto con conoscenti positivi – si ritrovano in quarantena, avevano proposto la modifica delle regole in vigore: ridurre – o cancellare – la quarantena obbligatoria per i contatti dei soggetti positivi al coronavirus, almeno per quelli vaccinati
SCUOLA E QUARANTENA – Un’ulteriore proposta delle Regioni era quella di cancellare la quarantena per chi è vaccinato anche in ambito scolastico. Lo scopo è favorire il più possibile “la didattica in presenza anche nei casi in cui si registrassero delle positività nelle classi”, come spiega Raffaele Donini, coordinatore della commissione Salute in seno alla Conferenza delle Regioni e assessore alle Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna
VACCINI – Dopo i sanitari, gli insegnanti e le forze dell’ordine, si è discusso anche della previsione dell’obbligo vaccinale per altre categorie di lavoratori. Si pensa in particolare a chi opera a stretto contatto con il pubblico, come ad esempio i dipendenti pubblici
Ormai “bisogna valutare misure più restrittive come l’obbligo vaccinale” o “l’ipotesi di limitare la circolazione delle persone che non hanno la protezione”, che rischiano di mettere sotto pressione il sistema sanitario”, aggiunge il ministro per il Lavoro, Andrea Orlando. Si torna così a parlare dell’ipotesi di un lockdown dei non vaccinati