La cessione della Salernitana potrebbe essere vicina alla svolta tanto auspicata dall’intera tifoseria, quando mancano ormai ancora poche ore alla scadenza del 31 dicembre. Sono arrivate due mail che Susanna Isgrò e Paolo Bertoli hanno iniziato attentamente a valutare. La prima, più pesante, è un intrigante prendere o lasciare. Si tratterebbe – come riporta, nelle pagine sportive, il quotidiano “Il Mattino” oggi in edicola – di una proposta mediata da un importante studio legale operata da un facoltoso imprenditore napoletano che non intenderebbe partecipare a procedure competitive e si sarebbe detto pronto a mettere sul tavolo fino a 32 mln, di cui massimo 10 per l’acquisto del club e il resto per la gestione straordinaria della società fino al termine della stagione, mercato compreso. La condizione sarebbe questa: intervento diretto a patto di non concorrere con altri e non superare i 10 mln. Nella relazione dei professionisti della controparte, che hanno esaminato il progetto di bilancio della Salernitana, sarebbe evidenziato anche come i crediti vantati siano incerti e difficilmente esigibili (come i 12 mln dalla Lazio per la cessione di Akpa, legati al rendimento dell’ivoriano che, negli ultimi tre mesi, ha giocato pochissimo).
Sempre ieri è stata inviata la pec con le firme del notaio Roberto Orlando e dell’avvocato Michele Tedesco, i due tifosi prima di essere stimati professionisti che si sono resi disponibili a fare da scialuppa di salvataggio con un’offerta minima, ma ricca di passione. C’è poi la cordata assemblata dal braccio operativo di Domenico Cerruti che oggi dovrebbe formalizzare la sua offerta.
Insisterà presumibilmente pure il fondo lussemburghese Toro Capital con la società svizzera di Francesco Di Silvio: ma il biglietto da visita di entrambi, dopo l’esorbitante sulla carta tentativo di venti giorni fa a 40 mln bocciato dei trustee (che hanno scoperto una fideiussione non regolare, con tanto di denuncia alle autorità competenti), non sembra deporre a loro favore.