Sei studi citati dal Guardian, quattro dei quali pubblicati alla vigilia di Natale, hanno evidenziato che Omicron non danneggia i polmoni come Delta e altre precedenti varianti. Gli studi devono ancora essere sottoposti a revisione paritaria.
“Il risultato di tutte le mutazioni che rendono Omicron diversa dalle varianti precedenti è che potrebbe aver alterato la sua capacità di infettare diversi tipi di cellule”, ha affermato Deenan Pillay, professore di virologia presso l’University College di Londra.
“In sostanza, Omicron sembra essere più in grado di infettare il tratto respiratorio superiore, le cellule della gola. Quindi si moltiplicherebbe più facilmente in quelle cellule più che in quelle del polmone. “Sono risultati preliminari ma convergenti”, ha commentato Pillay.