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Scuola in presenza, De Luca: “Rinviare di 20-30 giorni ritorno in aula”

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Si avvicina il rientro a scuola, previsto nelle diverse regioni tra il 7 e il 10 gennaio, e si torna a discutere di didattica a distanza. L’obiettivo del governo è quello di limitare al massimo il ricorso alle lezioni da casa. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca però invita a rinviare il ritorno tra i banchi di 20-30 giorni per “raffreddare il picco di contagio” e per “sviluppare la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”.

Per il ministro Bianchi però è “fondamentale tutelare la didattica in presenza“, come ha detto sempre dall’inizio del suo mandato. Intanto si studiano nuove regole in tema di quarantena, che differenzierebbero tra alunni vaccinati e non vaccinati, mentre le organizzazioni sindacali scolastiche incontreranno domani, martedì 4 gennaio, il titolare del ministero dell’Istruzione.

Non è convinto della riapertura il governatore della Campania Vincenzo De Luca che in una nota diramata in mattinata afferma:

“In relazione alla riapertura delle scuole, sento circolare l’ipotesi di tenere a casa i bambini non vaccinati. Mi sembrerebbe una misura tanto odiosa e discriminatoria, quanto ingestibile. Credo che si debbano prendere misure semplici ed equilibrate, con l’obiettivo di aprire le scuole in presenza quanto prima e per sempre”.

“Nel quadro attuale di diffusione del contagio fra i giovanissimi, mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola. Prendere 20/30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio – che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta – e di sviluppare, in questi giorni, la più vasta campagna di vaccinazione possibile per la popolazione studentesca”.

“Non sarebbe di certo una misura ideale, ma consentirebbe di riprendere a breve le lezioni in presenza con maggiore serenità per gli alunni, per le famiglie, per il personale scolastico”.

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