“Penso invece – scrive – che i Vigili urbani, più volte chiamati da negozianti e residenti, abbiano fatto semplicemente il proprio dovere! E abbiano condotto l’intervento come la legge prescrive. Del resto non si può consentire ad alcuno di bivaccare, e semmai fare i propri comodi, su un marciapiede pubblico o addirittura su un suolo privato ad uso pubblico. Nè poi si può mettere sotto accusa la pubblica amministrazione per le sue manchevolezze, allorquando si rinviene il corpo senza vita di un clochard morto per il freddo della notte”.
“E’ il caso, per esempio, di una clochard che si è stabilizzata in via permanente davanti ad un portone a pochi metri dal Palazzo di Città. Inutili fino ad oggi le proteste dei Condomini che, oltre a lamentare lo stato di sporcizia del posto, sono costretti, ritirandosi la sera, a scavalcare il corpo e il giaciglio di tante coperte distese a terra”.
“Una città accogliente non lascia sui marciapiedi tanti poveri disgraziati, ma assicura loro un letto, una doccia e un tetto, almeno per la notte. Quindi è proprio il caso di finirla con il finto buonismo e un giustificazionismo sociologico che è in certi casi inaccettabile”.