C’è l’obbligo della prenotazione telefonica per accedere agli Uffici comunali, dopo l’ordinanza del sindaco di Salerno del 23 dicembre scorso, per fissare un appuntamento per accedere ed essere ricevuti nell’unica sede attualmente abilitata del Settore servizi demografici ed elettorali in via Picarielli.
Ma al numero di telefono, indicato anche sulla pagina del sito web istituzionale del Comune, nessun risponde. “Impossibile comunicare durante l’intero orario – 9,00-12,00 – di apertura al pubblico. E non perché la linea sia occupata dalle sacrosante richieste telefoniche dell’utenza. E’ staccato l’apparecchio. Sì, proprio così: è messo fuori posto. Deliberatamente da chi è pagato anche per alzare la cornetta, raccogliere la prenotazione e assegnarti data e ora dell’appuntamento”.
A denunciarlo, attraverso un post – corredato anche da foto – pubblicato sul proprio profilo Facebook, è stato il noto giornalista Enrico Scapaticci, che nella giornata di ieri ha appurato, personalmente e direttamente, insieme ad altri cittadini indignati e arrabbiati, in attesa di spiegazioni davanti all’ingresso della sede di via Picarielli, l’impossibilità di esercitare “il diritto-dovere” di prenotare un appuntamento per ottenere il rilascio anche di un semplice documento come la carta di identità a causa del “comportamento negligente” di un dipendente comunale.
“Al numero 089665170 – e sfido a comporlo, il primo cittadino Vincenzo Napoli, i membri della sua giunta, i consiglieri di maggioranza e di opposizione, magari gli stessi dirigenti di Palazzo di Città – nessuno ti risponde da giorni”, ha scritto ancora Scapaticci, aspettando che “qualcuno si svegli dal suo torpore e dia un taglio a quest’andazzo che continua a mortificare, vessare, complicare l’esistenza dei cittadini che hanno il dovere di rispettare le regole, ma il diritto di essere rispettati e di ricevere servizi basilari da un’Amministrazione pubblica che sia tale”.
Anche lo scorso anno, raramente rispondevano…probabilmente non è nemmeno colpa loro ma della stessa organizzazione, che manca a priori. Addirittura i cartelli davanti il portone sono scritti in minuscolo spesso.
Il problema serio è la certezza dell’impunità di questi parassiti. Dopo la sacrosanta denuncia passerà qualche giorno e della malefatta non se ne parlerà più .
Tale denuncia, non va pubblicata sui social, ma presentata in Procura, perchè si ipotizzano dei reati gravi. Provare la veridicità di quei reati, per la Procura, sarà un gioco da ragazzi perchè è tutto dimostrabile con orari e turni di lavoro. Così almeno iniziamo a mandare a casa qualcuno che ha poca voglia di lavorare e può così godersi un meritato riposo.
Ma come c’è la pandemia e tutti sono in quarantena ….ma ancbe in tempi buoni non e l unico numero che non rispondere o che risulta sempre occupato……cose da Pazzi……
Dovrebbero privatizza tutto e alle prime incombenze a cas
Sti ribusciat e mettess a lava purtun
Mandateli a zappare………..
Tutti i dipendenti pubblici scaldano la sedia , gli altri evadono .
W l’Italia